
La tenuta Immacolatella appartiene alla famiglia dei baroni Curatolo da oltre 200 anni. Nacque come baglio agricolo a fine XVII secolo attorno a una chiesetta rurale di frati francescani devoti alla Madonna Immacolata. È attorniata da un unicum botanico: ulivi secolari di cultivar Santagatese originaria della zona di Messina. Nella seconda meta dell’800 il barone Melchiorre Curatolo Saura, duca di Castelmonte volle trasformare il baglio in una delle sue residenze di campagna: realizzò così l’appartamento del piano nobile con ricchi pavimenti in maiolica napoletana e un’alcova per la baronessa. Un accurato restauro del 2000 ha recuperato gli affreschi della chiesetta in cui sono raffigurate le piante che rappresentano le virtù della Madonna Immacolata, e che si ritrovano nel giardino: la palma da dattero (l’ascensione al Cielo), gli ulivi (il cambio delle generazioni), cipressi (l’eternità) e rose (la bellezza). Nel parco – giardino, tre pozzi e un sistema irriguo di origine araba. Esposti attrezzi agricoli, un torchio e un palmento storico.