Le Vie dei Tesori, l’effetto Festival abbraccia la Sicilia
Bilancio positivo per una manifestazione che ha creato un nuovo modello di promozione della cultura. Se ne è discusso durante una giornata di studi
di Giulio Giallombardo
1 Febbraio 2019
“Una delle esperienze più importanti fatte negli ultimi anni in Sicilia”. Così l’assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, Sebastiano Tusa, ha definito il Festival Le Vie dei Tesori, mettendo in evidenza “il grande valore dell’iniziativa, che la Regione ha cercato– ogni anno dobbiamo ripartire da zero per organizzare una manifestazione che adesso costa circa 700 mila euro, senza contribuiti pubblici stabili, ma grazie al supporto di un esercito di volontari, professionisti, studenti, innamorati della loro terra. Riusciamo a farlo grazie al piccolo contributo di uno-due euro che chiediamo ai visitatori per la visita guidata, cui si aggiungono gli sponsor privati che ci sostengono. Un progetto di innovazione sociale, che persegue la sostenibilità. Alla base del festival c’è l’idea di fare rete tra pubblico e privato: il cittadino non si chiede se il luogo che visita sia regionale, comunale o di una fondazione, ma attraversa la città come un museo diffuso, seguendo itinerari tematici. E di narrare i luoghi, perché un luogo non raccontato è un luogo muto. È prima di tutto un’esperienza di educazione al patrimonio e alla bellezza, un’esperienza inclusiva che crea una comunità accogliente”.