Sotto re Ruggero II, era feudo dei Sinibaldi, signori del Monte delle Rose, poi passò ai Larcan e ai Ventimiglia. La devozione a santa Rosalia, nobile eremita, è nata tra queste pietre, lì dove nascono i fiumi, all'ombra dei boschi, nella terra d'arte e cultura coronata dai monti Sicani. Oggi la grotta fa parte dell’eremo della Quisquina, mimetizzato nel bosco, tanto fitto che i saraceni lo chiamarono “Koschin” (oscuro). Nel 2015 è stato inaugurato l’Itinerarium Rosaliae, un sentiero di 160 chilometri che collega i due santuari legati alla santa.


◉ ARCHEOLOGIA
Durante il raddoppio della linea ferroviaria tra Fiumetorto e Ogliastrillo è riemerso il più grande cimitero antico della Sicilia. Con oltre 9.300 tombe, il sito racconta la storia millenaria della colonia greca, tra battaglie, riti funeb...◉ LA SFIDA
A Bompietro, in un ex negozio di tessuti restaurato, prende forma uno spazio culturale e inclusivo. Fa parte di un progetto dedicato alla giovane mediatrice culturale Lucia Pepe, scomparsa nel 2023. Adesso la famiglia porta avanti il suo im...