Borgo amato da registi e scrittori dove vissero gli avi di Ayrton Senna

Leggenda vuole che Siculiana sia stata fondata sulle rovine dell’antica Camico, la città sicana progettata da Dedalo, in fuga da Creta per re Cocalo. E fu proprio a Camico che Minosse trovò la morte, per mano delle tre figlie di Cocalo che immersero con l’inganno, in una vasca di pece. La storia più recente vuole Siculiana sempre legata a Cattolica come feudo che in eredità tra le varie famiglie nobiliari che si stabiliscono nel castello dei Chiaramonte; nomi come i benefattori Isfar, o Giovanna, principessa di Cattolica, e parecchi altri fino ad arrivare ai baroni Agnello. Qui Pietro Germi girò scene di “Sedotta e abbandonata”, Francesco Rosi di “Cadaveri eccellenti” e Gianni Amelio alcuni passaggi di “Porte aperte”. Ai tempi di Francesco Agnello, presidente degli Amici della Musica di Palermo, il castello di Siculiana ospitò Tomasi di Lampedusa che qui scrisse alcune pagine del Gattopardo, e il compositore tedesco Stockhausen che a Siculiana nel 1962 iniziò a lavorare al suo “Momente”. Ma Siculiana ha anche scoperto tra i suoi “nipoti” più illustri il tre volte campione del mondo di Formula 1, Ayrton Senna: e ha deciso di dedicargli un museo che si visita durante il festival.

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