L’addio a Tusa, commosso silenzio ai funerali

Rientrate a Palermo le spoglie dell'archeologo e assessore morto nel disastro aereo in Etiopia. Le esequie celebrate nella chiesa di San Domenico

di Alessia Franco

18 Ottobre 2019

“Certe volte, quello che accade è troppo grande per essere compreso dall’uomo: è allora è necessario rivolgersi a Qualcosa di più grande, che ci ricordi che siamo fatti di spirito”. Parola di padre Sergio Catalano, rettore della chiesa di San Domenico, a cui è toccato il compito di officiare il funerale di Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali scomparso tragicamente lo scorso 10 marzo, mentre viaggiava a bordo di un aereo diretto in Etiopia. A lui, uomo di cultura e di azione, infaticabile nell’opera e nell’ascolto, è stata dedicata questa edizione de Le Vie dei Tesori.

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La camera ardente allestita a Palazzo d’Orleans

Un vero e proprio calvario, quello che si è concluso oggi al Pantheon di Palermo, preceduto da mesi di vuoto e incertezze sui resti di Tusa. Incertezze che non hanno impedito una commemorazione simbolica alla Cattedrale qualche tempo fa (ve ne abbiamo parlato qui), né il ricordo costante della comunità: molte manifestazioni e iniziative sono state dedicate alla sua memoria.Ieri il tanto atteso epilogo della vicenda, con il rientro a Palermo delle spoglie dello studioso, l’allestimento della camera ardente a Palazzo d’Orléans e, stamattina, il funerale. Un sospiro che insieme è di dolore e di conforto, di pianto e di quella consolazione che viene dall’avere un luogo fisico da destinare alla memoria. Con ogni probabilità, Tusa riposerà proprio in San Domenico, insieme a molti siciliani illustri.
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Chiesa gremita per i funerali di Sebastiano Tusa

“Il ritorno finalmente a casa delle spoglie di Sebastiano Tusa è una consolazione spirituale per quanti lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene e per me, in particolare, che l’ho chiamato al ruolo di governo, condividendone ansie e speranze. Almeno – afferma il presidente dalla Regione, Nello Musumeci – avremo una tomba sulla quale deporre un fiore”. Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha voluto essere presente ieri alla camera ardente, per testimoniare a nome dell’amministrazione comunale “vicinanza ai familiari di Sebastiano Tusa, confermando gratitudine e ammirazione per la professionalità e l’amore che ha dimostrato per la Sicilia”.Una gratitudine condivisa, tangibile, quella dei presenti, stretti intorno ai figli e alla moglie dell’archeologo, Valeria Patrizia Li Vigni. Un silenzio che parlava, quello dei familiari, carico di emozioni e insieme di grande dignità. “Prima di celebrare le esequie – ha detto padre Sergio Catalano – mi sono documentato a lungo su Sebastiano, su quello che ha fatto, su come il suo operato venisse recepito dalla comunità. La prima parola che mi viene in mente per descriverlo è passione. Una passione contagiosa, che trasmetteva anche nei suoi studi. Era un uomo che amava enormemente quello che faceva, sempre pronto all’ascolto e al dialogo. Aveva la capacità e il dono di trasformare in meglio cose e persone”.