Quel pasticcere giapponese che ama le mandorle siciliane

Come viene raccontata la Sicilia sui media europei, americani, asiatici? Meraviglie da sindrome di Stendhal, traffico inestricabile, storie che sfiorano il mito, tra fascinazione ed esotismo.

di Claudia Cecilia Pessina

4 Agosto 2018

Takashi Tsumagari, 67 anni, non solo gestisce il Cake House Tsumagari a Nishinomiya, nella prefettura di Hyogo, Giappone, ma è anche “cacciatore di ingredienti”, sempre alla ricerca dei migliori prodotti per la sua pasticceria. Utilizza latte proveniente da mucche allevate in libertà nella zona costiera della regione del Tohoku, acqua di sorgente dalla prefettura di Mie e mandorle dalla Sicilia.”Quello che mangi modella il tuo corpo. Lo stesso vale per i dolci. Voglio offrire dolci che facciano sentire le persone sane e felici. Fare sforzi sinceri per cose che non vedi è ciò che apprezzo di più”, afferma Tsumagari. Sua nonna gli ha insegnato “la saggezza di vivere e l’importanza di essere radicato nella natura e di esserle grati”. Da quando ha aperto il suo negozio nel 1987, Tsumagari ha trovato il tempo di uscire con un sacco della spazzatura in mano per pulire le strade. Dice che il Natale è “non solo un momento di festa ma anche di gratitudine”.Dal THE ASAHI SHIMBUN – GIAPPONE© Copyright Gattopardo- Riproduzione riservata