A Caltanissetta una rivoluzione gentile che profuma di fiori

Una via abbandonata è rinata grazie a un gruppo di cittadini che l’ha riempita di vasi e piante. Un esempio di riqualificazione partita dal basso

di Alessia Franco

15 Maggio 2021

Il segreto è accendere la miccia e aspettare che il fuoco si propaghi. In questo caso, il fuoco ha il profumo dei fiori e il colore caldo della terracotta, e i tanti volti di un gruppo di persone stanche di vedere una strada e i suoi abitanti praticamente in stato di abbandono. Succede a Caltanissetta, dove un avvocato, Alfonso Gucciardo, organizza da anni il concorso “Balconi fioriti”. A essere interessata è tutta la città, ma c’è chi il lusso del pollice verde non può concederselo, assillato da altre urgenze. A Caltanissetta c’è una via, la via Cassetti, abbandonata a se stessa. La desolazione avvolge la strada, gli edifici, gli abitanti, una volta zolfatari oggi per lo più migranti.

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Via Cassetti com’era prima della riqualificazione

Via Cassetti diventa il chiodo fisso di Gucciardo, che nel frattempo ha coinvolto il suo collega e amico Calogero Ariosto. I due avvocati si dicono che il profumo dei balconi fioriti del concorso deve entrare anche nella via dimenticata: “L’iniziativa è nata lo scorso autunno, in piena pandemia. Abbiamo voluto – commenta Ariosto – dare un significato di accoglienza e inclusione mentre tutto stava precipitando di nuovo nello sfacelo della seconda ondata”. E così fanno, coinvolgendo una cinquantina di persone (moltissime le donne, anima della rinascita del luogo, sottolineano) nell’adozione della via. Sembra un cantiere: il Lions Club della città ha dato l’avvio con l’acquisto di vasi e fioriere. Èstato seguito a ruota da privati che non avevano alcun interesse su quella strada se non renderla più bella e vivibile. Sono comparse le prime piante su quei vasi, via Cassetti si è di nuovo colorata di verde.
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Piante e fiori in via Cassetti

“All’inizio venivamo visti con diffidenza dai residenti – ricorda Ariosto – ed è comprensibile: non avendo ricevuto alcun tipo di attenzione dalle istituzioni ci chiedevano chi fossimo, temevano che avremmo aumentato le tasse”. A poco a poco la diffidenza è passata e gli abitanti si sono messi a fianco di quei concittadini testardi che facevano mille cose: dalla manutenzione delle piante al recupero di opere edilizie e ingressi di antichi di palazzi abbandonati, con murales e ceramiche artistiche, tra cui una splendida triquetra di terracotta a fianco a un portone recuperato. Senza alcun aiuto pubblico.
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Portone restaurato

Ora, quella via che sorge nel centro storico più antico di Caltanissetta (il quartiere di Santa Venera, oggi detto di Santa Flavia) ha perfino una biblioteca per bambini. “L’esperienza di portare libri dove i più piccoli non ne avevano mai visto uno è stata indimenticabile – conclude Ariosto – così come quella di organizzare un piccolo scambio di doni, il Natale scorso, davanti a un albero di legno. Un gesto simbolico, certo: ma questa gente si è sentita per la prima volta considerata, il regalo lo hanno fatto loro a tutti noi”.
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La targa Vicolo Fiorito apposta in via Cassetti

Dopo l’acquisto di accessori necessari per irrigazione, il sogno è un punto luce per via Cassetti. Ma nel frattempo, la rivoluzione dei fiori, partita dal basso, sta attecchendo anche in un’altra strada vittima dell’incuria: via San Silvestro nel quartiere San Domenico. Si tratta, certo, ancora di una fase embrionale, ma ormai i semi sono nell’aria. Tanto che, dal concorso “Balconi fioriti” sta nascendo quello sul più bel vicolo fiorito. E pazienza se saranno ancora pochi i vicoli a partecipare. La miccia è stata accesa, ormai: profuma di fiori e di rivoluzione gentile.