A Palazzo Mirto l’arte del rebus tra cimeli di famiglia
Prorogata la mostra “Family Connection” di Adalberto Abbate. Una stravagante collezione di oggetti dei nonni dell'artista tesse un dialogo con quella storica della dimora nobiliare
di Redazione
10 Luglio 2019
C’è ancora tempo fino al 31 luglio per ammirare “Family Connection”, la mostra personale di Adalberto Abbate per il Museo regionale di Palazzo Mirto, a Palermo. Servizi da tè, porcellane, immagini sacre, ricordi di viaggio e di guerra, si inframezzano alle collezioni storiche del palazzo, innescando un dialogo non privo di interferenze e contraddizioni. Questa serie stravagante di oggetti, accumulati secondo il gusto di Stefano Lotà e Giuseppa Raia, nonni di Adalberto Abbate, riflettono la loro avventura comune, raccontandone aspirazioni, desideri e ricordi.
Ornamenti di gattopardiana memoria slittano dai saloni dell’alta nobiltà feudale ai salotti della piccola borghesia proletaria, generando un cortocircuito non facile da sanare. In una compenetrazione di status e ruoli, un oggetto in plastica è quasi indistinguibile da uno in avorio o in pregiata ceramica; una bottiglia in vetro antico è kitsch quanto un dopobarba a forma di marlin di meno raffinata produzione seriale. Sono oggetti che racchiudono una potenza narrativa ed emotiva, un universo visivo, familiare e amico, da cui l’artista ha tratto immaginazione, dedizione e ispirazione.In “Family Connection” Adalberto Abbate presenta una selezione delle sue opere, spesso impregnate di cinismo, con la collezione eclettica dei suoi nonni e le loro fotografie. Gli oggetti isolati, quasi silenziosi, al centro di uno spazio chiaramente identificato come familiare, mettono in scena un confronto con lo sguardo dell’artista. Ne deriva un rebus, un dialogo meditativo, un costante andirivieni fra la concreta realtà quotidiana e una dimensione più concettuale, in cui non è difficile rispecchiare un nostro personale vissuto.La mostra, organizzata dall’associazione Amici dei Musei Siciliani e Spazio Rivoluzione, è visitabile da martedì a sabato, dalle 9 alle 18; domenica e festivi, dalle 9 alle 13. Ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese. Chiuso il lunedì.