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Al via il laboratorio di Mimmo Cuticchio alla Città dei Ragazzi: in scena un “cunto” dedicato alla Santuzza
Pratiche e linguaggi del contemporaneo con la tradizione del Teatro dei Pupi e del "cunto". Dal 2 al 5 luglio, nell'area verde all'interno della Favorita, quattro giorni con il più celebre dei pupari per conoscere da vicino i segreti dell’Opra con il suo eccezionale tesoro di arte, cultura e tradizione. Sabato 6 luglio, uno spettacolo sulla storia della patrona di Palermo
di Redazione
2 Luglio 2024
È iniziato questo pomeriggio “Rosalia, la Santuzza palermitana – Pratiche e linguaggi del contemporaneo con la tradizione del Teatro dei Pupi e del cunto”, il laboratorio che Mimmo Cuticchio terrà alla Città dei Ragazzi, finalmente riaperta al pubblico. Lezioni fino al 5 luglio, tutti i pomeriggi dalle 15,30 alle 18,30. Il più celebre dei pupari, nonché il principale artefice della rifondazione dell’Opera dei Pupi, con due lauree honoris causa conferitegli dall’università Roma Tre e dall’università di Palermo, torna in cattedra nella sua città, con un laboratorio aperto a tutti e ispirato alla santa patrona; il termine per le iscrizioni è scaduto il 22 giugno, ma è sempre possibile partecipare come uditori.
Il laboratorio è gratuito e l’ingresso allo spettacolo conclusivo del 6 luglio alle 17,30 è libero fino a esaurimento posti, a eccezione del biglietto d’ingresso di un euro alla Città dei Ragazzi, che il Comune di Palermo reinveste nella manutenzione del parco.
Si tratta di una occasione unica per conoscere da vicino, e guidati dal caposcuola, i segreti dell’Opera dei Pupi con il suo eccezionale tesoro di arte, cultura e tradizione riconosciuto dall’Unesco, patrimonio dell’umanità. Un laboratorio destinato espressamente a non professionisti del teatro, con l’intento di avvicinare sempre di più il mondo dei pupi e del cuntoalla gente comune.
Il tema, ovviamente, è il quattrocentesimo anniversario del ritrovamento a Monte Pellegrino della grotta delle spoglie della Santuzza e la successiva fine della peste che devastò Palermo nel 1624.
Il progetto fa parte del programma delle celebrazioni organizzate in occasione del Quattrocentesimo Festino di Santa Rosalia ed è realizzato con il contributo dell’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, mediante risorse del Fondo Nazionale dello Spettacolo.