Celeberrima per la triste vicenda “dell’amarucasu” della sua baronessa e per il suo imponente castello.

Carini affonda le radici in una storia millenaria e già nel 1200 avanti Cristo, Hyccara, era famosa per le sue terre fertili e per la ricchezza dei suoi abitanti. Con l’avvento del Cristianesimo il paese diventa sede dell’omonima diocesi: esempio della sua fervente attività religiosa è l’enorme complesso catacombale di oltre 3500 metri quadrati utilizzato tra il IV e l’VIII secolo: il più grande della Sicilia occidentale. Tra loculi e cappelle gentilizie, sono stati scoperti affreschi paleocristiani tra i più antichi di tutta la cristianità. Carini fa un balzo demografico tra i secoli XV e XVI, e grazie alla munificenza e al mecenatismo dei principi La Grua si trasforma in città d’arte. Attività che continuerà anche nei secoli successivi e che avrà l’apice nel periodo barocco con capolavori di scuola serpottiana. Carini in due anni di festival è stata sempre molto apprezzata dai visitatori: per questa terza edizione, oltre alle visite a oratori, chiese e al castello, si potrà partecipare ad una passeggiata “sonora” del tutto straordinaria, attraverso i quattro organi monumentali che la città possiede.

Cronache del territorio