Caltanissetta
L’ultimo weekend del festival a Caltanissetta, sabato 25 e domenica 26 ottobre, chiude con un ricco programma tra memoria collettiva, arte e sapori. In mostra alla Casa del Mutilato le divise dei caduti siciliani a Caporetto. Aperti al pubblico luoghi simbolo come Palazzo Giordano, la cripta di San Domenico, il parco “Sotto il Monastero” e il Museo Averna. E ancora, percorsi tra arte contemporanea, design e mineralogia, con oltre 3000 reperti provenienti da miniere siciliane e internazionali
Sabato 18 e domenica 19 ottobre il Festival svela un volto inedito della città. Apre per la prima volta Palazzo Giordano, dimora borghese che ospitò re Ferdinando II, con le sue scale monumentali e le pitture ritrovate. Si visita il piccolo parco ricco di biodiversità “Sotto il Monastero” e la casa dello scultore Michele Tripisciano, appena restaurata dal Comune. E ancora, musei mineralogici, laboratori del gusto e antichi torronifici
Tra le novità del festival, che torna per il nono anno nel capoluogo nisseno, apre Palazzo Giordano, dove soggiornò nel 1838 Ferdinando II di Borbone. Visita inedita anche alla caserma dei Vigili del Fuoco e al piccolo museo dedicato al patrono San Michele Arcangelo, recentemente realizzato nella Cattedrale. Riaprono le porte il MuDes Museo del Design di Liborio Di Buono, e l’ex palestra Bilotta con la sua ricca esposizione dedicata al mondo dei carabinieri
Quattrocento luoghi, altrettante esperienze, passeggiate, degustazioni, concerti, visite teatralizzate. Cinquecento storyteller del patrimonio, 1500 ragazzi delle scuole. Dal 20 settembre al 16 novembre la diciannovesima edizione di uno dei più partecipati festival italiani di scoperta del patrimonio. Due mesi interi per riappropriarsi della bellezza a Palermo, Catania, Messina, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Trapani, Marsala, Mazara, Alcamo, Bagheria, Carini, Termini Imerese, Corleone, Leonforte, Sciacca
A meno di un anno dalla nascita, la Fondazione creata da Antonio Perdichizzi accompagna i giovani imprenditori con un percorso che unisce formazione, risorse e visione di lungo periodo
La scoperta casuale durante i lavori per la posa della fibra ottica ha portato alla luce un importante sito del VI secolo avanti Cristo. Oggi, grazie a un innovativo progetto di musealizzazione, via Di Bartolo si trasforma in un percorso archeologico unico, con sepolture visibili attraverso una pavimentazione in vetro








