Favignana, giovani restauratori cercansi
Si occuperanno dei sei rostri recentemente trovati e risalenti alla Battaglia delle Egadi. Il progetto è della Regione. L’assessore Tusa: è un’operazione molto significativa. In arrivo il bando
di Marco Russo
5 Settembre 2018
Come preservare oggetti di incommensurabile valore storico, come i sei rostri recentemente scoperti nella zona in cui avvenne la Battaglia delle Egadi che pose fine alla Prima Guerra Punica? Domanda non banale soprattutto considerato gli sforzi condotti per andare a ripescare questi reperti archeologici. Come quelli condotti dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana che conduce ricerche archeologiche subacquee in collaborazione con la fondazione statunitense RPM Nautical Foundation.Insomma, una volta trovati vanno sottoposti ad appropriate operazioni di pulitura e consolidamento. “I nostri tecnici delle varie Soprintendenze e Musei, sempre più ridotti numericamente – dichiara l’assessore dei Beni culturali Sebastiano Tusa – hanno provveduto fino ad oggi a tali operazioni con professionalità e passione. Tuttavia, di fronte a un siffatto numero di reperti di tale rilevanza, d’intesa con il Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni culturali e Identità siciliana Sergio Alessandro, abbiamo pensato di cogliere questa opportunità e offrirla a giovani restauratori. Sono tanti, e di elevata professionalità, i restauratori formati dalle varie scuole italiane e da quella presso il nostro Centro regionale per la progettazione ed il restauro. Purtroppo molti di loro stentano nel trovare adeguati sbocchi professionali e pertanto abbiamo pensato di dare loro l’opportunità di lavorare, anche se per brevi e limitati contratti, per il restauro di questi rostri recentemente recuperati; tutto sotto la guida e la sorveglianza dei nostri tecnici”.L’operazione sarà effettuata a Favignana, presso l’ex Stabilimento Florio, nell’ambito di una collaborazione tra la Soprintendenza del Mare, il Polo Museale di Trapani e la Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani, secondo il sistema del “museo aperto” che consentirà al visitatore di ammirare i manufatti già da subito e rendersi conto delle operazioni di conservazione e restauro necessarie per la loro salvaguardia. A breve verrà quindi emanato un bando per selezionare i giovani restauratori ai quali verrà affidato il compito di pulire e consolidare i rostri della Battaglia delle Egadi.“Si potrebbe obiettare che si tratta di un’operazione minimale che non risolve il grave problema della disoccupazione nel settore dei Beni Culturali – conclude Tusa -. Certamente vero, ma costituisce il primo esempio di una serie di operazioni similari che intendiamo estendere a tutto il territorio siciliano e che ci auguriamo darà entusiasmo e speranza ai tanti bravi giovani in cerca di un futuro nel nostro settore”.