I monti di Palermo inceneriti dalle fiamme, in volo sulla città ferita
Il Wwf Sicilia Nord Occidentale ha sorvolato il capoluogo a bordo di un piper, facendo una stima dei danni e documentando lo stato della vegetazione dopo gli incendi di fine luglio: “In fumo oltre seimila ettari”
di Redazione
8 Agosto 2023
Un unico grande anfiteatro di monti bruciato dalle fiamme. Sono come cartoline da un’apocalisse le immagini dei rilievi attorno a Palermo, devastati dagli incendi di fine luglio. Un dettagliato reportage fotografico fatto dagli ambientalisti del Wwf Sicilia Nord Occidentale, che ha documentato a bordo di un piper, in collaborazione con l’Aeroclub di Palermo Boccadifalco, quello che rimane delle alture della Conca d’Oro.
Ad andare in fumo – secondo le stime del Wwf – sono stati oltre seimila ettari di vegetazione, così suddivisi: 594 su monte Gallo; 1789 sul Billiemi; 1203 su monte Cuccio-portella Sant’Anna; 499 su monte Caputo attorno al Castellaccio; 461 sulla Moarda; 955 sull’Orecchiuta e 569 su monte Grifone.“La concomitanza dei tempi di accensione nelle ore serali, la scelta di giornate con condizioni ambientali particolarmente favorevoli alla propagazione dei roghi e la perfetta conoscenza dei luoghi, – sottolineano dal Wwf – lasciano presupporre una organizzazione capillare da parte di professionisti, termine che purtroppo possiamo ritenere appropriato, nella specificità del caso, nel nostro contesto siciliano”.Il Wwf punta il dito contro “un’area grigia di attività legali e illegali, di interessi leciti ed illeciti che continua a condizionare la vita del territorio e continua ad attentare alla natura. Una banda di criminali continua ad inviare messaggi. Chi è l’interlocutore – si domandano gli ambientalisti – e cosa hanno da dirsi?”.Poi l’appello alle istituzioni: “È giunto il momento che la magistratura e le forze dell’ordine, la politica e le istituzioni tutte, che negli ultimi anni hanno ignorato o comunque sottovalutato il problema, intervengano per tutelare la cittadinanza e fermare lo sfregio dei beni ambientali del nostro territorio siciliano”.