Un piccolo monumento della natura nascosto tra le rocce. Le cascate di San Nicola, nella vallata di Bolognetta, a un passo da Palermo, fino a pochi anni fa erano meta praticamente inesplorata. Un’oasi selvaggia, nota soltanto a pochi, che custodisce una scenografia di pietra inondata da una scrosciante cascata di dieci metri. Negli ultimi tempi, complice anche la pandemia, questa piccola conca circondata dall’acqua è diventata un luogo sempre più battuto dagli amanti del trekking e delle passeggiate.

La cascata di San Nicola e la grotta dei Briganti
La cascata è alimentata dal
fiume Milicia, lo stesso che più di due anni fa esondò, causando la tragica alluvione di Casteldaccia. Un evento che ha stravolto anche l’area delle cascate,
spazzando via un boschetto e cancellando sentieri. Nonostante la furia della natura, le cascate di San Nicola non hanno perso il loro fascino e, soprattutto durante i periodi di piena, da ottobre a maggio, l’acqua continua a scorrere abbondante. Accanto alle cascate, inoltre, c’è anche
la grotta dei Briganti, chiamata così perché lì si sarebbero nascosti alcuni di loro, durante il Risorgimento.
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Conca d’acqua vicino alla cascata
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Sentiero che conduce alle cascate
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La cascata di San Nicola
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La Grotta dei Briganti
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Grotta dei Briganti
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La cascata di San Nicola e la grotta dei Briganti
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Cascatella tra le rocce
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L’area delle cascate
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Cartello sul sentiero
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Cascate di San Nicola
Per raggiungere il sito naturalistico, partendo da Palermo, basta arrivare a
Casteldaccia e seguire le indicazioni per Baucina, Ventimiglia e Ciminna. Percorrendo prima la provinciale 61 e poi la 16, dopo l’incrocio tra le due strade, si lasciano le auto per proseguire a piedi (l’area è comunque mappata dai navigatori satellitari).
Si percorre, quindi, un sentiero, attraversando in certi punti il torrente, e dopo circa un chilometro, precedute dallo scroscio dell’acqua, le cascate si presentano in tutta la loro bellezza.

Cartello sul sentiero
A rovesciare la medaglia, però, sono
le tante discariche in cui è facile imbattersi lungo la strada, soprattutto sulle provinciali. Ma i rifiuti non mancano neanche lungo il sentiero. Per questo, da poche settimane è nato il
comitato “Custodi del territorio”, composto da giovanissimi che vogliono prendersi cura del posto. Il presidente è
Samuele Buglino, studente ventenne in beni culturali all’università di Palermo, che, insieme a un gruppo di coetanei, vuole rimboccarsi le maniche per riqualificare la zona.

L’area delle cascate
“Sono profondamente legato a questo posto, dove ho trascorso la mia infanzia – racconta Samuele a
Le Vie dei Tesori News – e credo sia giusto valorizzarlo come merita”. I volontari del comitato
hanno piantato lungo il sentiero olivastri, yucche, aloe e anche un albero di prugne, oltre a interventi di pulizia del fiume e dell’area. Hanno affisso
un cartello in legno che indica il percorso, a cui se ne aggiungeranno presto degli altri. “Il nostro sogno è di trasformare l’area in una
piccola riserva naturale orientata di sei chilometri quadrati, – ammette Samuele – per questo stiamo avviando interlocuzioni con le istituzioni, ma è un lavoro difficile, siamo soli e avremmo bisogno dell’aiuto di tutti”.