Le Vie dei Tesori fanno tappa a Messina
Chiese, fortezze, ville liberty, opere d’arte, musei e giardini segreti: 29 luoghi e 6 passeggiate guidate renderanno la città un museo diffuso in occasione del Festival
di Redazione
11 Settembre 2018
L’anima liberty della Messina di inizio secolo rivive nei suoi palazzetti storici, nelle sue ville private e in quel Circolo della Borsa, sito inedito anche per i messinesi, ora aperto in occasione del Festival de Le Vie dei Tesori, che torna nella città dello Stretto per la seconda volta.L’anno scorso, infatti, Messina, in due weekend, aveva registrato un vero boom di visite: 11288 ingressi, con punte di 1515 visitatori per il Forte San Salvatore con la Madonnina affacciata sul porto e 1196 al Sacrario Cristo Re. Saranno 29 i luoghi da scoprire (il trentesimo, Forte Ogliastri non è più disponibile perché a rischio cinghiali), e sei le passeggiate guidate possibili a partire da venerdi 14 e per i prossimi tre week end di settembre. La presentazione del programma (on line nell’apposita sezione del nostro sito ) oggi al MuMe con il direttore Caterina Di Giacomo.Messina o “Zancle” la città eroica, sopravvissuta a invasioni, conquiste, rivolte. Patria di Antonello – da ritrovare, oltre che al MuMe, anche lungo due passeggiate a tema e al monastero di Santa Maria di Gesù Superiore, dove forse fu sepolto – nonostante il sisma che la ridusse a brandelli riserva gioielli da scoprire tra chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte, residenze private come Villa Rodriguez dove c’è il Circolo della Borsa che ospitò sovrani italiani e stranieri, o Villa Cianciafara dove si ritrovano i nobili arredi di un tempo, Villa De Pasquale, restaurata dalla soprintendenza, dove si produceva essenza di gelsomino, Villa Maria e Villa Alfè, da dove la vista arriva fino alle Eolie. Tutte saranno aperte dalle famiglie che le abitano. Poi gli altri luoghi: dal fossato di Castel Gonzaga dove c’erano i coccodrilli, ai tornei di cavalli berberi che si disputavano nel Medioevo davanti alla chiesetta di Gesù e Maria del Buonviaggio, dalle 170 ceramiche conservate sotto le scalinate dell’Università alle zampogne costruite a Gesso, fino alle tracce delle antiche carceri borboniche in cui venivano recluse anche le donne.
Ma è visitando il rifugio antiaereo che si comprende veramente il tributo che Messina, già distrutta dal terremoto, 35 anni dopo dovette pagare anche alla seconda guerra mondiale.Ad arricchire i tour, due visite guidate d’autore con la degustazione di vini Planeta, pagando un contributo venerdì 14 settembre alle 19 a Villa Cianfarana, venerdì 21 a Castel Gonzaga e venerdì 28 alla chiesa di San Giovanni di Malta, da prenotare sul sito, dove si trova anche il programma delle passeggiate, dedicate ai diversi volti della città: dalla Messina dopo il terremoto alla città di Antonello, dalle antiche confraternite all’aspetto prima del sisma.