Sono i cenacoli del web 2.0. Naturali evoluzioni dei primi forum di discussione apparsi con l’avvento di internet. Sono figli dei social network e come tali hanno ereditato pregi e difetti dai loro genitori. Nati quasi per gioco, ci sono gruppi su Facebook che ormai stanno diventando grandi e fanno sul serio. Impegnati su più fronti, dall’ambiente alla sanità, dall’arte alla cultura, è forse su quest’ultima che hanno scommesso di più, almeno alcuni tra quelli più attivi nel panorama palermitano e siciliano in genere.Sono diventati, da semplici aggregatori di post condivisi, veri e propri punti di riferimento per una comunità virtuale, ma, al tempo stesso, presente concretamente sul territorio. Strumenti di cittadinanza attiva e partecipazione, dai gruppi vengono fuori denunce, proposte, idee e confronti che – in certi casi – lasciano il segno nella vita reale. In altri casi, invece, restano solo suggestioni e condivisioni nel cyber spazio, ma che arricchiscono culturalmente la comunità che ne fa parte.

Giuseppe Mazzola
Tra i gruppi più attivi nel territorio palermitano, c’è senza dubbio
“I monumenti abbandonati di Palermo”, creato nel 2012 dall’ingegnere e fotoreporter
Giuseppe Mazzola. L’obiettivo del gruppo, che conta attualmente oltre 18mila membri, è tutto contenuto nel nome: far conoscere la storia dei monumenti della città, con un occhio di riguardo a quelli abbandonati, dimenticati o meno noti. Dalle segnalazioni dei membri del gruppo è nata anche
una vera e propria mappa in continua evoluzione, consultabile su Google Maps, con tutti i beni a rischio. “Nato come supporto alla mappa – spiega Mazzola – adesso il gruppo si è un po’ trasformato, diventando spazio di discussione sulle tradizioni, la cultura, l’arte e i monumenti della città, senza dimenticare la mission iniziale, ovvero raccontare la storia di quelli meno conosciuti”.Obiettivo simile anche quello di
“Palermo nascosta”, gruppo creato dallo scrittore e operatore turistico
Fabio Ceraulo nel 2010, che adesso ha superato i 5mila membri. Anche in questo caso lo scopo è di promuovere e far conoscere luoghi, storia e arte della città. “Fino a poco tempo fa – ricorda Ceraulo – abbiamo organizzato attraverso il gruppo anche vere e proprie passeggiate gratuite e fruibili a tutti, nel cuore del centro storico, ognuna con un tema specifico. Questo è stato il nostro fiore all’occhiello”.

Fabio Ceraulo
Di seguaci ne ha, invece, ben 67mila il gruppo
“Palermo di una volta”, creato da Piero Carramusa nel 2008 e dedicato, come intuibile dal nome, alle bellezze scomparse del capoluogo siciliano. “Quanti di voi sanno come era la nostra città una volta? Probabilmente pochi – scrive Carramusa nella presentazione del gruppo – . Io sono nato negli anni ’70, quindi ho vissuto, anche se ero adolescente, la grande trasformazione che Palermo ha subito dagli anni 60 ai primi anni 90. Questo gruppo è nato dalla mia personale, e spero di molti altri, voglia di rivivere attraverso immagini, video, ricordi, racconti, quello che fu della bella Palermo”. La pagina è, infatti, una carrellata di foto d’epoca, che raccontano luoghi e scorci di città come non l’abbiamo mai vista.Più a carattere regionale, invece, il recente
“Sicilia e sicilitudine”, nato a giugno dell’anno scorso e che ha raggiunto quasi 8mila membri.
“Siciliando”, invece, ne ha più di 60mila, e dal gruppo è nata anche un’associazione culturale guidata da
Vincenzo Perricone. “Siciliando vuole promuovere la sicilianità nel mondo, creando quel clima e quell’entusiasmo che è il sale di ogni iniziativa del gruppo e dell’associazione: aumentare l’attaccamento alla nostra terra”, si legge sul sito internet dell’associazione, che organizza anche eventi e corsi di fotografia, cinema e inglese.

Angelo Di Liberto
Chiudono la nostra carrellata, certamente non completa di tutto quello che offre il web,
i quasi ventimila membri di “Billy, il vizio di leggere – il gruppo”, che condivide solo il nome con la rubrica del Tg1. La pagina è stata creata nel 2011 dallo scrittore palermitano
Angelo Di Liberto ed è diventata una delle community più attive e prolifiche sui libri e la lettura. A partire da
“Modus Legendi”, il concorso letterario dedicato all’editoria indipendente, al recente progetto
“Billy e la scuola”, che coinvolge alunni e docenti in incontri di lettura con i membri del gruppo su Facebook. “Il nostro scopo – spiega Di Liberto – è educare alla lettura consapevole e fare in modo che i lettori si abituino al riconoscimento della qualità”.