Satira e virus, un sorriso per sfidare la pandemia
Il disegnatore Franco Donarelli ha realizzato alcune vignette che raccontano questi giorni difficili con leggerezza e umorismo
di Giulio Giallombardo
1 Aprile 2020
Il nemico invisibile esce allo scoperto. Si manifesta come una bizzarra creatura che si fa beffe del mondo, nel frattempo sconquassato dal suo contagio cieco. Non è più un organismo percepibile soltanto al microscopio, ma la sua forma sferica – diventata ormai familiare – costellata di punte come una corona, si fa gigante e visibile a tutti. Con la consueta ironia, Franco Donarelli, disegnatore e illustratore che in trent’anni ha sviscerato con sarcasmo le vicende siciliane tra politica e mafia, dice la sua sulla pandemia che sta cambiando le nostre vite. Lo fa con l’estro di sempre, inanellando una vignetta dopo l’altra che strappano un sorriso amaro, con uno sguardo pungente che dalla Sicilia si allarga fino al resto d’Italia e ne varca i confini.Così, se da un lato, la Penisola si è trasformata in un assembramento di tanti piccoli Covid, dall’altro, un uomo con mascherina sventola la bandiera dell’Unione europea con le dodici stelle che, nel frattempo, sono mutate in virus. Ci sono, poi, due uomini delle forze dell’ordine che hanno ammanettato un altro beffardo Covid “beccato senza autocertificazione”, mentre una nonnina che fa la calza ne schiaccia altri con una paletta come fossero zanzare. Donarelli non risparmia il premier britannico Boris Johnson, che – ritratto come una pecora – si domanda “dov’è il resto del gregge”, oppure visto come un virus dal ciuffo biondo gira la manovella di un gigantesco tritacarne dove precipitano gli anziani. Sono proprio loro, i più fragili, che ritornano spesso nelle vignette del disegnatore: “È una condizione in cui mi trovo anch’io e in cui mi immedesimo molto”, ammette.

