esperienze
Sabato 28 e domenica 29 settembre terzo e ultimo weekend del festival. Si va sotto San Domenico con gli antichi colatoi e si visita la chiesa voluta dalla contessa Aloisia De Luna. Apre l’antica abbazia di Santo Spirito dove nacque l’amaro Averna. Il capoluogo nisseno si muove sul filo dell'arte contemporanea e va alla scoperta di un bacino tenebroso. E si raggiunge in autobus da Palermo
Enna in coda per il giardino delle monache Canossiane alla ricerca della memoria delle bambine di un tempo. Tra le case dei minatori nel borgo abbandonato o tra le cappelle del cimitero. Cassandra tra le sculture di Prestipino che apre la sua casa atelier sul lago di Pergusa. Leonforte segue le vie dell’acqua e scopre un pescheto nella filanda dimenticata. Cooking experience nell’antica Pescheria, visite alla preziosa cartiera artigianale nata da due fratelli mastri cartai. Appuntamento sabato 28 e domenica 29 settembre
Si ritorna nella Cappella delle Reliquie in Cattedrale. Poi abbazie medievali, leggende di santi e martiri, ville in riva allo Stretto. Il Festival chiude in bellezza nella Città dello Stretto sabato 28 e domenica 29 settembre
A Trapani si vola in Piper su Favignana e si ammirano gli argenti delle Maestranze. A Mazara del Vallo ritornano visitabili, dopo un primo restauro, gli splendidi mosaici romani di San Nicolò Regale. Ad Alcamo si sale sulla cupola della Chiesa Madre e da lassù si abbraccia la vallata. Sabato 21 e domenica 22 settembre tre città da visitare con un unico coupon
Sabato 21 e domenica 22 settembre, Enna svela gli appunti delle Canossiane e le lettere dei deportati durante la guerra conservate all’Archivio storico. Si sale sulla Torre normanna e si può scegliere tra passeggiate e spettacoli. Leonforte presenta l’intero corpus di opere di Filippo Liardo, porta a una cartiera artigianale nata da due fratelli, mastri cartai. Sabato si raggiunge in bus da Palermo anche il birrificio 24 Baroni
Sabato 21 e domenica 22 settembre si scoprono le macchine tipografiche dell’Istituto di beneficenza intitolato a re Umberto I, l’antica abbazia di Santo Spirito dove nacque l’amaro Averna e il complesso funerario di Parco Palmintelli. E si visita anche Borgo Guttadauro, dove nessuno volle mai abitare