scoperta

  • Durante il raddoppio della linea ferroviaria tra Fiumetorto e Ogliastrillo è riemerso il più grande cimitero antico della Sicilia. Con oltre 9.300 tombe, il sito racconta la storia millenaria della colonia greca, tra battaglie, riti funebri e testimonianze interculturali. Fino al 10 novembre è esposta una selezione di reperti provenienti dall’area archeologica

  • Durante i lavori di riqualificazione dell’Orto Pasqualello sono state rinvenute sepolture risalenti al V-VI secolo avanti Cristo. Tra i reperti più significativi, un elemento architettonico riutilizzato da un tempio e due lekythoi perfettamente conservati. Gli archeologi ipotizzano un antico sepolcreto familiare, forse sigillato da una colata di argilla

  • Nell’area archeologica di Licata, all’interno di un edificio probabilmente destinato a laboratorio artigianale, è stato scoperto il calco che potrebbe raffigurare una mitica Gorgone. Le ricerche e gli scavi sono condotti con il supporto del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, sotto la direzione di Roberto Sciarratta, in collaborazione con il Cnr-Ispc di Catania

  • Nel corso di una campagna di scavi subacquei condotta dalla Soprintendenza del Mare è stata individuata un'imbarcazione risalente al Quarto secolo avanti Cristo, insieme a quattro ancore di pietra e due in ferro. Grazie alla fotogrammetria subacquea, è stato possibile generare un modello tridimensionale dello scafo

  • Scoperta una bifora quasi del tutto integra, con la colonna tortile in marmo di Carrara, durante i lavori in corso all’edificio settecentesco della Kalsa. L’intenzione dei progettisti è adesso di valorizzarla, restituendola nel suo aspetto originario. Al termine dei lavori, quello che attualmente è un rudere, si trasformerà in un complesso di tremila metri quadrati con 17 unità immobiliari, che diventerà anche un luogo aperto alla città

  • Il gruppo di lavoro guidato dall'archeologo Thomas Schäfer per l’Universität Tübingen ha effettuato il ritrovamento durante una campagna di pulizia, restauro e copertura dei saggi dell’Acropoli di Santa Teresa e San Marco. Lo studioso ipotizza che i reperti siano stato nascosti durante uno dei frequenti attacchi dei predoni dell'epoca