◉ PALERMO
Torna PrimaVera Contemporanea, musica e sperimentazione nel segno di Lelio Giannetto
Dalla leggenda vocale dell’ottantenne Phil Minton alle sculture sonore di AlfLöhr, al compositore newyorkese Rocco John Iacovone. E ancora, il nuovo progetto di Gabriele Mitelli con la sassofonista argentina Camila Nebbia. Dal 25 febbraio al 26 maggio, dodici appuntamenti dedicati al contrabbassista palermitano scomparso nel 2020. Un unico progetto crossmediale che indaga le infinite possibilità del linguaggio sonoro
di Redazione
20 Febbraio 2024
Non accontentarsi, mai. Perché le note corrono ovunque, avviano nuovi rapporti, si intersecano, si scontrano, si rinnovano. Né più né meno un amore, che può occupare una vita intera o infiammarsi per poche settimane. PrimaVera contemporanea nasce proprio dalla voglia di innamorarsi ogni volta di nuovi linguaggi, sperimentare e lottare: il contrabbassista Lelio Giannetto vedeva questo periodo come una nuova PrimaVera appunto, di rinascita, ricrescita e risveglio, dialogo tra linguaggi, amicizie e improvvisazioni.
Anche se Lelio non c’è più (portato via dal covid a fine 2020), il progetto continua nel suo segno, curato dalla moglie Valeria Cuffaro: si apre domenica 25 febbraio alle 18,30 nello spazio multifunzionale della Sala Perriera ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo la nuova edizione 2024: primo di una serie di dodici appuntamenti, il concerto di Agnese Amico, nato dal suo progetto discografico “Alalie” (Zoar Records 2022), registrato con l’hardingfele, strumento tradizionale delle regioni sud occidentali della Norvegia, dove viene usato per accompagnare la danza, seguendo il battere ritmico dei piedi. È una sorta di violino a più corde, dal suono pieno, che la musicista usa per esplorare i suoni dei suoi due paesi d’origine, Sicilia e Norvegia, dai fichi alla neve, “prendendo spunto dalle canzoni popolari di quelle terre, senza pretendere di farle mie”, spiega Agnese, dal 2019 membro del Quartetto Obliquo.
La rassegna continua l’1 marzo con la presentazione di Dù, nuovo progetto discografico: dopo aver portato in giro per la penisola il progetto “Mircanti“, ecco nascere dai tamburi a cornice e percussioni di Davide Campisi e dalla chitarra elettrica di Mimì Serrantino, un nuovo racconto musicale a cui presta una componente elettronica il musicista e tecnico del suono Ottavio Leo. Identità folk siciliana e altre espressioni sonore. Phil Minton è un leggendario cantante e improvvisatore inglese, la sua presenza a PrimaVeraContemporanea è un tesoro inaspettato: ottant’anni di ricerca sul campo, una voce utilizzata e indagata come strumento, Minton ha aperto la strada agli artisti vocali astratti che oggi si muovono in modo libero e naturale. Seguirlo e ascoltarlo dal vivo – durante il workshop Feral Choir, l’8 e il 9 marzo per strumentisti e dilettanti – sarà un’occasione imperdibile, e ancora di più Respiro metallico, il concerto del 9 marzo in cui Phil Minton si esibirà con il tedesco Carl Ludwig Hübsch alla tuba e voce.
Il 16 marzo la performance scenico-musicale Alter Ego, che segna il ritorno dell’artista visivo AlfLöhr (già conosciuto lo scorso anno durante la sua residenza artistica a Curva Minore) in dialogo con la violoncellista Ulrike Brand e i musicisti della Sicilian Improvisers Orchestra: sarà uno scambio alla pari, con le sculture di AlfLöhr esplorate in maniera tridimensionale tramite una videocamera fissata sul corpo della violoncellista. Per il mese di aprile Mac Tire,sound designer, chitarrista, performer, visual artist e compositore palermitano, sta progettando il concerto immersivo (5 aprile) Amachas an praiseachseo (Fuori da questo caos), che racconta un percorso di guarigione e di rinascita, tra videoproiezioni, suoni naturali, chitarre processate e synth.
Con il Rocco John Sicilian quintet – il sassofonista e compositore newyorkese Rocco John Iacovone si unisce agli italiani Giancarlo Mazzù, chitarra; Luciano Troja, pianoforte; Tommaso Pugliese, contrabbasso e Federico Saccà, batteria e propone l’11 aprile un evento interattivo che coinvolge il pubblico in un ascolto condiviso a partire da due CD in uscita a ottobre. Action painting della moglie, Denise Fusco Iacovone. Il 20 aprile, Tales from the subterranean: Julius Gabriel esplora i confini e le complessità dei suoi strumenti, l’interazione dinamica tra la corporeità, l’acustica, la trascendenza e l’ipnosi. E crea paesaggi sonori ultraterreni attraverso l’elettronica, trasforma il sax tenore in uno strumento a percussione, il sax soprano in uno strumento gemello dronante e il ghaita in un ibrido.
Preceduto da una prova aperta il giorno prima, ecco il 28 aprile il primo incontro tra i Three Tsuru Origami, gruppo europeo composto da Gabriele Mitelli (cornetta, sax sopranino, voce, elettronica), gli inglesi John Edwards al contrabbasso e Mark Sanders alla batteria, e la giovane sassofonista emergente, l’argentina Camila Nebbia appena inserita in ben due liste di El Intruso. Sono tutti instancabili sperimentatori che amano prendere strade meno battute, conoscono solo suoni legati ai temi coraggio e libertà, integrità e impegno. Hanno pubblicato un disco su We Insist! Records, recensito in tutto il mondo. Maggio schiera gli ultimi quattro appuntamenti: preceduto da una tappa il giorno precedente al Garage di Enna, ecco il 4 maggio la performance di improvvisazione tra danza, musica e spazio, IMA KOKO WATASHI ora, qui, dove sono, ideato dalla danzatrice e performer ChikakoKaido bisognerà cogliere l’attimo, perché gli artisti – il percussionista francese Le Quan Nin, la violinista tedesca Gunda Gottschalk, i danzatori Antonio Stella, Kristin Schuster, JaschaViehstädte, Chikako Kaido – lavoreranno sul momento, l’hic et nunc che si sfalda mentre avviene. Il progetto è già stato presentato a Düsseldorf, Wuppertal, Colonia, Liegi, Bruxelles, Tokyo e continuerà il suo viaggio fino al 2025.
Preceduto da un workshop, il 18 maggio il concerto Sanity del duo americano formato dal chitarrista Fred Frithe dalla violinista GabbyFluke-Mogul che in seconda serata daranno vita ad una reunion imprevedibile. Il 26 maggio la rassegna si chiude con Incontro: con le danzatrici tedesche Anna Barth e Fine Kwiatkowski, la clarinettista Claudia Rische il video artista Willehad Grafenhorst.