Tra i filari del Belice

La sfida è raccontare il cambiamento di un territorio attraverso le storie dei produttori di vino di 19 Comuni, a bordo di un bus Volkswagen T2 arancione del 1971

di Marco Russo

10 Settembre 2018

Esiste un Belìce a colori, produttivo, contrapposto a quello in bianco e nero, legato al dolore del sisma. Raccontare lo sviluppo del territorio attraverso le storie di chi ha deciso di scommettere su una risorsa come il vino, è l’obiettivo di “In viaggio tra i filari”, Il progetto, alla sua seconda edizione, è del ristoratore palermitano Gianfranco Cammarata, che dallo scorso anno gira l’Isola a bordo del suo bus Volkswagen T2 arancione del 1971 per narrare la Sicilia del vino. width=Dopo aver percorso il periplo dell’Isola, alla scoperta dei territori del vino, la decisione di dedicare il progetto di quest’anno al Belìce, in occasione del 50esimo anniversario del sisma, attraverso le storie dei produttori di vino dei 19 Comuni della Valle che, negli ultimi anni ,hanno contribuito alla rinascita del territorio. Com’è cambiato il Belìce nell’ultimo mezzo secolo e che ruolo hanno avuto le nuove generazioni nello sviluppo di un nuovo marketing territoriale sono i temi al centro dell’iniziativa.Il viaggio durerà circa due settimane, dal 19 settembre al 5 ottobre, e toccherà i 19 Comuni della Valle del Belìce: Monreale, Camporeale, Roccamena, Calatafimi-Segesta, Vita, Salemi, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Montevago, Santa Margherita Belice, Menfi, Sambuca di Sicilia, Contessa Entellina, Giuliana, Caltabellotta, Chiusa Sclafani, Bisacquino, Campofiorito e Corleone.Le tappe saranno raccontate su un blog dedicato (www.inviaggiotraifilari.it) e su social network come Facebook, Instagram e Twitter, dove verranno condivisi i dettagli del programma, le cantine coinvolte e altri contenuti multimediali con l’uso di droni, video e foto d’autore.