A Palazzo Mirto tra gli sfarzi dell’aristocrazia siciliana
Una speciale visita teatralizzata con guide turistiche in costume in quella che è stata per secoli la dimora della famiglia Filangeri
di Marco Russo
7 Ottobre 2020
Un viaggio nel Settecento siciliano tra saloni sfarzosi e arredi d’epoca. Torna domenica prossima, 25 ottobre, dalle 15 alle 17,30, la visita teatralizzata a Palazzo Mirto, condotta per il festival Le Vie dei Tesori dalle guide multilingue dell’associazione Gta di Palermo (qui per prenotare). Una visita speciale in cui le guide indossano costumi dell’epoca accogliendo i visitatori come fossero i padroni di casa, per scoprire quella che è stata per secoli la dimora della famiglia Filangeri. C’è il principe Bernardo, mecenate che ristrutturò e ampliò l’antica dimora, poi la sua sposa, la principessa Vittoria Alliata di Villafranca, la madre e il vicerè dell’epoca che si passano il testimone, svelando stanza dopo stanza i tesori del piano nobile.
Così, cinque guide diventano attori mostrando i saloni affrescati e arredati con sfarzo e gusto originale che danno l’idea di come viveva la nobiltà nei secoli scorsi. Il piano nobile custodisce collezioni di porcellane, di orologi, di arazzi, ma si possono ammirare anche le collezioni di abiti d’epoca della famiglia Filangeri, cinque livree e marsine settecentesche. Nel salottino chiamato Diana una nicchia girevole con la statua di Apollo cela un passaggio segreto; mentre, al primo piano c’è il particolarissimo organo di Beyer – un rarissimo organo a cilindro del XIX secolo, costruito dal viennese Anton Beyer, “meccanico di corte” del Regno delle due Sicilie – e su al secondo piano c’è anche il prezioso salottino restaurato da Le Vie dei Tesori.Nel piano nobile, si susseguono ambienti sontuosamente arredati, intorno ad un cortile pensile con una splendida fontana barocca e culminanti nel Salone del Baldacchino e nel Salone degli Arazzi. In quest’ultimo si svolgevano le feste e tutte le cerimonie ufficiali che scandivano la vita nobiliare e che tendevano ad esaltare l’eccellenza del casato, il suo indiscutibile prestigio, ma soprattutto rappresentavano l’occasione per ribadire l’appartenenza ad un ceto esclusivo.L’edificio è il risultato di numerose trasformazioni che si sono succedute nei secoli: del palazzo seicentesco è rimasto poco perché nel 1793 l’edificio venne radicalmente trasformato, con la risistemazione dell’intero primo piano e la realizzazione del prospetto sulla via Lungarini e del portale sulla via Merlo. Altri rimaneggiamenti furono eseguiti nel corso dell’Ottocento a causa di nuove esigenze abitative dopo il matrimonio di Vittoria Filangeri con Ignazio Lanza avvenuto nel 1830, e poi nel 1876 quando fu rifatta la facciata sulla via Merlo e quella sul cortile, dove il nuovo ingresso creato verrà sottolineato da una pensilina, secondo la moda parigina di fine secolo.Alla visita teatralizzata di domenica prossima, che arriva dopo la prima dell’11 ottobre, seguirà quella dell’ultima domenica del festival, l’8 novembre. “La prima visita è stata un successo, la gente era entusiasta e questo ci riempie di soddisfazione – dice Giovanni Masaniello, presidente dell’associazione Gta – i turni erano tutti pieni e si sono svolti in totale sicurezza, seguendo le regole del distanziamento sociale imposte dalla normative. Siamo pronti a questa seconda giornata con l’amore e la passione che mettiamo sempre nel nostro lavoro, ricordando però che non siamo attori, ma guide turistiche”.Per tutte le informazioni e prenotazioni del festival visitare il sito www.leviedeitesori.com. È attivo, inoltre, il centro informazioni al numero 0918420000, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, compresi il sabato e la domenica.