◉ PALERMO
Al padiglione Zac sei artisti si interrogano sulla felicità
Lo spazio all'interno dei Cantieri Culturali alla Zisa ospita "Giorni felici?", una nuova collettiva d’arte contemporanea. Un inedito progetto espositivo a cura di Agata Polizzi con opere di Yuri Ancarani, Per Barclay, Silvia Giambrone, Joanna Piotrowska, Genuardi/Ruta e Chen Zhen
di Redazione
5 Dicembre 2023
Una narrazione progressiva che lascia intravedere quanto vicende personali e sociali siano legate, quanto forte sia il valore di azioni capaci di innescare quelle rivoluzioni che diventano poi “fatto culturale”. È questo il tema della collettiva “Giorni Felici?”, a cura di Agata Polizzi, in mostra dal 5 dicembre fino al 3 marzo 2024 al padiglione Zac dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, organizzata dalla Fondazione Merz.
Sei artisti – Chen Zhen, Yuri Ancarani, Per Barclay, Joanna Piotrowska, Silvia Giambrone, Genuardi/Ruta – costruiscono un’esperienza che invita ad approfondire lo scenario contemporaneo cercando risposte all’interrogativo proposto dal titolo. Accompagna la mostra, la rassegna Inter | sezioni, fino al 7 gennaio 2024, con un evento speciale dedicato a Robert Wilson e alla sua opera Winona Ryder a cura di Beatrice Merz.
L’esposizione trae spunto da una riflessione innescata dal romanzo “Nudi e crudi” (The Clothes They Stood Up In) di Alan Bennett (2001), nel quale possiamo cogliere dall’ironia paradossale della vicenda una domanda semplice ma necessaria: è davvero questa la vita che vogliamo?
Come scrive la curatrice “Giorni Felici? prova invece a immaginare che è tempo di rispondere alla domanda partendo dai propri conflitti e limiti. Il sé è un elemento marginale se commisurato alla collettività, ma è anche l’elemento minimo costituente, che può determinare il cambiamento su grande scala.” Affidando l’esplorazione allo sguardo degli artisti in mostra “Giorni Felici? è concepito come narrazione progressiva che lascia intravedere quanto vicende personali e sociali siano legate, quanto forte sia il valore di azioni capaci di innescare quelle rivoluzioni che diventano poi ‘fatto culturale’.”
Il film di Yuri Ancarani, Séance (2014), è un viaggio visivo in un ambiente domestico rarefatto, custode di vita e morte. Una situazione rassicurante solo in apparenza. Per Barclay con l’installazione Senza titolo (1992), materializza l’idea della casa come luogo misterioso; colma di acqua trasmette energia attraverso una luce intensa. Silvia Giambrone con i suoi specchi, Mirror realizzati tra il 2019 e il 2023, di diverse misure, lavora sull’alter ego insito in ognuno di noi e custode di ciò che avremmo voluto essere, mentre gli scatti fotografici (2016-2019) di Joanna Piotrowska focalizzano l’attenzione sul tema della fragilità dell’infanzia e sulle sue proiezioni nel presente, rileggendo il concetto di casa inteso come rifugio oppure prigione. La promessa della primavera che sta per arrivare è alla base dell’installazione site-specific Vestita di color fiamma viva (2023) del duo Genuardi/Ruta, un tripudio di colore e speranza, mentre i cortocircuiti che caratterizzano la ricerca di Chen Zhen, qui con l’opera Jardin Lavoir (2020), concedono una “seconda vita” agli oggetti simbolo delle contraddizioni della società contemporanea e della storia.
Completa sottovoce il percorso espositivo, il monologo tratto dal dramma Happy Days di Samuel Beckett, qui nell’interpretazione di Nicoletta Braschi per il Teatro Stabile di Torino, che vede la protagonista Winnie riflettere sulle ragioni più profonde dell’esistenza umana, accogliendo al contempo il forte senso di attaccamento alla vita che percepisce come spinta al superamento di ogni dolore e delusione.
Accompagna la mostra “Giorni Felici?” l’avvio dell’inedita rassegna Inter | sezioni, che prende vita dal 5 dicembre al 7 gennaio 2024 con un evento speciale dedicato a Robert Wilson e alla sua opera Winona Ryder (2004) a cura di Beatrice Merz. Inserita nel palinsesto ZACiak, Inter | sezioni conferma la volontà di perseguire una commistione e difendere le contaminazioni tra diverse discipline della cultura e del mondo visivo. La rassegna è realizzata, tra gli altri, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino che per questa occasione entra a far parte dei partner del progetto ZACentrale.