Chiude il monastero della suora in odor di miracoli
Dopo cinque secoli s’interrompe l’attività spirituale del convento di Santa Chiara. Trasferite anche le ultime due monache che erano rimaste
di Giulio Giallombardo
5 Febbraio 2020
Sono andate via lasciandosi dietro una storia secolare. Anche le ultime due suore del monastero di Santa Chiara, uno dei più importanti di Termini Imerese, hanno detto addio a quel luogo di preghiera e devozione sin dal 1498. Pochi giorni fa la messa per salutare la madre superiora suor Maria Chiara Costanzo e suor Chiara Luciana Ricciardi trasferite a Messina, nel monastero di Montevergine Santa Eustochia Smeralda. Per loro si tratta, in realtà, di un ritorno, perché è lì che provvisoriamente erano già state nel 2017, quando l’attività di culto nel monastero di Termini si fermò per alcune settimane. Poi, la chiusura fu scongiurata e le due suore tornarono nella loro “casa”.
Ma questa volta le porte del convento sono state sbarrate a tempo indeterminato e probabilmente per sempre. La partecipata e commossa cerimonia di commiato nell’annessa chiesa di San Marco ha, di fatto, segnato la fine dell’esperienza spirituale all’interno del convento, anche se – tiene a precisare a Le Vie dei Tesori News, padre Giuseppe Todaro, arciprete di Termini Imerese – “la chiusura è temporanea, la soppressione è di competenza del Vaticano e la pratica è ancora agli inizi”. Ma oggi la speranza nel ritorno delle clarisse è molto flebile e la loro presenza è andata negli anni scomparendo insieme alle “vocazioni” di nuove suore. Dal 1941 a oggi sono state 22 le monache entrate nel convento, già nel 1998 se ne contavano 10, ridotte poi alle sole due andate via pochi giorni fa. A nulla sono servite le “preghiere” della comunità terminata che, anche con una raccolta firme avviata qualche anno fa, aveva richiesto alle autorità religiose il trasferimento di altre suore nel convento di Santa Chiara.Del resto, il legame tra il monastero e la città è sempre stato molto stretto, come sottolinea Salvatore Arrigo, ex assessore comunale di Termini, appassionato di storia e autore, tra l’altro, di un libro dedicato proprio al monastero di Santa Chiara. “Intorno al 1820, per rimpinguare le finanze – racconta lo storico – la deputazione chiese in prestito alcune somme lasciate in testamento da una certa Maria de Clava, stabilendo di restituire in tempi migliori. Nel 1860, poi, come si evince da documenti dell’Archivio storico comunale, il presidente del Comitato termitano di liberazione chiedeva ‘filacce e pezzuole’ a seguito delle “barbarie delle regie truppe”. L’invito, in breve tempo, fu portato a compimento dalle suore”.- Il chiostro del monastero
- Il monastero di Santa Chiara
- Monastero di Santa Chiara
- Il chiostro del monastero
- Le finestre del convento
- Una delle finestre del convento
- La chiesa di San Marco
- Ingresso del monastero
- Insegna all’ingresso del monastero
- Antica lapide sopra l’ingresso del monastero
- La chiesa di San Marco
- Il monastero con l’annessa chiesa di San Marco
- Monastero di Santa Chiara
- Ingresso del monastero