Da Palermo a Praga: un amore “gemello” per Rosalia

Il culto della Santuzza è diffuso anche nella capitale ceca, tra sculture, edicole votive e immagini sacre, nel ricordo della liberazione dalla peste

di Giulio Giallombardo

17 Gennaio 2020

Appare sulla facciata di un palazzo storico, in un’edicola votiva all’interno di un grande santuario, e a lei furono dedicate alcune incisioni nell’Ottocento. Protagonista di un culto antico è Santa Rosalia, ma i devoti in questo caso non sono palermitani. Non fu, infatti, soltanto Palermo a essere liberata dalla peste grazie alla Santuzza, come tradizione religiosa vuole: stessa sorte toccò a Praga, agli inizi del Settecento. Fu allora che i cittadini a lei si votarono per debellare l’epidemia di peste che aveva colpito tutta la Boemia. La fama prodigiosa legata al culto della Santuzza si spinse, infatti, fino a lì e quando l’epidemia cessò, i praghesi iniziarono a venerare la patrona di Palermo.

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Il bassorilievo raffigurante Santa Rosalia

A lei furono particolarmente grati i coniugi Wesser, che, scampati alla peste, fecero realizzare nella parte più alta della facciata della loro casa, nella centralissima via Karlova, in piena città vecchia, un bassorilievo raffigurante Santa Rosalia, insieme ai gesuiti Sant’Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio. E la Santuzza è ancora lì, in cima alla Casa al Pozzo d’Oro, luogo avvolto da leggende come tutta Praga, che adesso ospita un albergo e una delle più importanti pasticcerie della città. “Si racconta che la fama della Santuzza era già molto nota e che la famiglia si affidò a tutti i santi protettori della peste, tra cui anche Rosalia – racconta Gianluca Terravecchia, palermitano che vive a Praga, appassionato di storia – . C’è da dire anche che qui esistono diverse ‘immaginette’ di Santa Rosalia che è possibile trovare in alcune chiese”.
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Immaginetta dedicata a Santa Rosalia

Tra queste, ci sono anche quelle della collezione di Joseph e Leopold Koppe, importanti editori praghesi che, a partire dalla metà dell’Ottocento, raccolsero e diedero alle stampe immagini votive di particolare interesse. Biagio Gamba, da anni studioso e collezionista, ne ha ricostruito la storia, con notizie e dati raccolti in vent’anni di ricerca. “Gli appassionati di immaginette praghesi – scrive Gamba sul suo blog – sanno molto bene che, nell’ambito dell’iconografia boema, Santa Rosalia è una figura piuttosto diffusa. Ciò nonostante a Praga non esiste alcuna chiesa espressamente dedicata alla Santuzza, o se esiste non è a conoscenza del sottoscritto”. Di certo c’è, però, che esiste un’edicola votiva all’interno del Convento di Loreto, sempre a Praga, fondato da una nobildonna ceca che voleva far conoscere la leggenda della Santa Casa, la famosa basilica mariana che sorge nelle Marche. All’interno di quello che è considerato il più importante santuario praghese – come suggerisce Terravecchia – si trova un’edicola votiva in legno dedicata proprio a Santa Rosalia. Sotto l’immagine della patrona, c’è anche un’iscrizione su cui si legge “S. Rosalia patrona contra pestem”.
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L’iscrizione per Santa Rosalia nel Convento di Loreto

Ma se ancora ci fossero dubbi sull’importanza del culto della Santuzza in quel di Boemia, basta sfogliare un volume del 1726 dal titolo “La sacra apoteosi, cioè la gloriosa divinazione di S. Rosalia”, stampato dal Senato palermitano. In uno dei capitoli si legge: “Si è disteso con divozione singolare nella Boemia e in Ungheria a corso di miracoli, il culto della Santa. La Città di Praga in rendimento alla liberazione del contagio conseguita per la di lei invocazione, l’ha eletto per sua Padrona; e gli scolari di quella Università con inni specialmente ivi composti celebrandone per tutto l’anno le glorie, a nome del Regno la invocano”. Un amore antico, dunque, quasi gemello a quello dei palermitani.(Le foto delle immagini votive di Santa Rosalia sono di Biagio Gamba, tutte le altre sono di Gianluca Terravecchia)