◉ FORMAZIONE

Dai reporter del patrimonio agli oggetti nati dai tappi riciclati: due progetti delle Vie dei Tesori con le scuole di Palermo

Presentata l'iniziativa promossa dalla Fondazione e dall’associazione Exagonos, in partnership con il Comune di Palermo, per combattere la povertà educativa. Coinvolti tre istituti dei quartieri Zisa, San Filippo Neri e Pagliarelli-Villagrazia. Gli studenti parteciperanno a visite e laboratori di urbanistica partecipata, trasformando il gioco in uno strumento per immaginare la città che vogliono. In altre scuole della città, tra Sperone, Cruillas e Zisa, gli alunni hanno co-progettato gadget del Festival poi stampati in 3D

di Redazione

29 Settembre 2025

Centoventi piccoli reporter del patrimonio di Palermo, dai 5 ai 10 anni. Duecentoquaranta occhi che scoprono bellezza, altrettante orecchie che ascoltano narrazioni: è un progetto nuovo, che sa di comunità e di crescita, quello che vede scendere in campo tre scuole primarie di Palermo con la Fondazione Le Vie dei Tesori e l’associazione Exagonos. Un’iniziativa che fa parte di un più ampio progetto  strutturato per combattere la povertà educativa, finanziato dal Pnrr, Missione 5 – Componente 3 – Investimento 3 – NextGenerationEU: il progetto che vede capofila Le Vie dei Tesori è arrivato undicesimo nella graduatoria nazionale dei progetti presentati nelle otto regioni del Mezzogiorno. Le scuole coinvolte sono l’Antonio Ugo nel quartiere Zisa, il Giovanni Falcone del quartiere San Filippo Neri e il Giuseppe Scelsa, tra Pagliarelli e Villagrazia.  Oggi la presentazione a Villa Niscemi, con i dirigenti scolastici.

 

“Il Comune di Palermo ha voluto essere il partner istituzionale di un progetto che coinvolge 120 bambini della città – spiega Maria Giovanna Sparacino, dirigente dell’Ufficio per la scuola dell’obbligo e contrasto alla dispersione scolastica del Comune – E vogliamo adottare e proporre questo tipo di didattica ludica anche ad altre istituzioni scolastiche”.

La presentazione del progetto a Villa Niscemi

“Ci ricolleghiamo con questo progetto a quella che è la mission più profonda delle Vie dei Tesori ovvero costruire comunità – dice Laura Anello, presidente della Fondazione -; e questi bambini sono la comunità del futuro”. “Trasformare Palermo in un grande e meraviglioso libro da colorare e raccontare. Trasformeremo il gioco del Monopoly in un laboratorio di urbanistica partecipata, conducendo per mano i bambini a immaginare il quartiere e la città che vogliono”, dice Valentina Bruno, presidente dell’associazione Exagonos.  I bambini dei tre istituti parteciperanno a iniziative, visite, scoperte per poi raccontare, ciascuno a proprio modo, la città, in un blog che sarà curato da giornalisti, social media manager e fotografi professionisti.

I dirigenti scolastici con lo staff della Fondazione Le Vie dei Tesori

Il loro impegno inizierà già durante il festival delle Vie dei Tesori che si aprirà venerdì 11 ottobre a Palermo. “Siamo felici di questa avventura che coinvolge i più piccini- dice Riccardo Ganazzoli, dirigente dell’Antonio Ugo. “La maggior parte delle famiglie del nostro quartiere si trova in situazione di disagio economico, questo è un progetto importante che farà sentire i bambini coinvolti pienamente cittadini di Palermo”, interviene Massimo Valentino, dirigente della “Giovanni Falcone” mentre per Daniela Miceli, dirigente della “Giuseppe Scelsa, “è un’opportunità ampia che metterà in risalto competenze trasversali dentro e fuori la scuola”.

Ma stamattina, oltre all’avvio del progetto, sono stati presentati gli esiti di un altro: il Tocc RiPlastiCare, progetto che ha visto altre tre scuole di Palermo (gli istituti Cruillas, Saladino e Sperone-Pertini) collaborare con la Fondazione Le Vie dei Tesori nell’ideazione degli oggetti di merchandising del Festival, stampati con stampanti 3D con materiale frutto di riciclo.

Alcuni degli oggetti creati con plastica riciclata

“Durante gli ultimi due anni di festival, abbiamo posizionato nelle città contenitori di tappi di plastica. La grande quantità raccolta è stata portata a un’azienda di Carini che li ricicla. Con la stampante 3D, abbiamo dato vita a piccoli oggetti – calamite, una scacchiera, portaoggetti, un’ocarina e un flauto, una mini santa Rosalia  – creati insieme con i bambini” dice Marcello Barbaro, coordinatore del progetto Tocc. I bambini dell’Istituto comprensivo di Cruillas hanno voluto realizzare una calamita con l’immagine della città, “in un quartiere dove i ragazzi si sentono periferia e non parte di Palermo. Si sono sentiti cittadini e non in maniera teorica” ha detto la dirigente Maria Rosa Caldarella; i loro compagni dell’Istituto comprensivo Saladino del Cep hanno scelto invece un portapenne, “un contenitore che richiama lo skyline della città, ma contiene gli strumenti, penne e matite, utili a raccontare la Palermo che spesso spinge ai margini e cui il Cep vuole essere pienamente parte”, dice il dirigente Giusto Catania. Un cubo portacavi è stato infine l’oggetto co-creato dagli studenti della Sperone-Pertini, “che hanno voluto realizzare un oggetto contemporaneo, un modo per guardare avanti” dice la dirigente Antonella Di Bartolo.