I libri del mare donati a Ustica nel segno di Tusa

Nell'isola nascerà una biblioteca intitolata all'archeologo scomparso. La famiglia regalerà l'ultimo volume dedicato alla battaglia delle Egadi

di Maria Laura Crescimanno

6 Luglio 2019

Nascerà nella piccola isola di Ustica, mitica meta subacquea del Mediterraneo, una libreria-biblioteca specializzata su temi legati al mare, e sarà intitolata all’archeologo e assessore Sebastiano Tusa, scomparso lo scorso marzo nel disastro aereo in Etiopia. Sono già settanta i testi donati nel corso di una cerimonia organizzata in chiusura della 60esima Rassegna internazionale delle attività subacquee.

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Sebastiano Tusa

Una decina dei saggi più recenti sui temi cari a Tusa, la storia della navigazione dei popoli del Mediterraneo, sono già disponibili, insieme a volumi fotografici sulle meraviglie dei fondali di tutto il mondo, ma anche saggi di carattere scientifico, archeologico, subacqueo, medico a firma delle personalità che negli anni hanno frequentato l’isola, scoprendo la bellezza dei suoi fondali.
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Al centro Valeria Patrizia Li Vigni durante l’incontro

“Presto – ha spiegato Valeria Patrizia Li Vigni, direttore del Museo Riso di Palermo e moglie di Sebastiano Tusa, presente alla rassegna – donerò all’isola anche l’ultima fatica di mio marito, la storia della battaglia delle Egadi, un volume scientifico edito in inglese da un editore tedesco. Sebastiano, che era anche presidente dell’Accademia Internazionale delle Scienze Subacquee, era molto legato a quest’isola”.
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Alcuni dei volumi donati

Momenti commoventi nel ricordare il grande lavoro svolto con tenacia e passione da Tusa come archeologo di terra e di mare sull’isola, dove di recente aveva realizzato il museo archeologico, oltre al primo itinerario subacqueo di punta Gavazzi. “C’è ancora molto lavoro di scavo da fare, secondo gli studi di Tusa – ha spiegato il giornalista Franco Foresta Martin, direttore del Laboratorio Museo di Scienze della Terra Isola di Ustica – . Bisogna continuare il lavoro di Tusa, che voleva portare alla luce anche il villaggio bizantino nei pressi di punta Spalmatore”.
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Il centro di accoglienza dell’Area marina protetta di Ustica

Sull’isola restano oggi chiuse le due torri museo di epoca borbonica, quella di Santa Maria, che aveva molti anni fa ospitato attrezzature subacquee, reperti e libri sulla storia della subacquea, oggi custoditi dalla Capitaneria di porto, e quella di Punta Spalmatore, che doveva essere destinata all’ attività dell’Area marina protetta, cui manca, ad oggi, la nomina del direttore.Intanto, si darà vita alla libreria dedicata a Tusa. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra i Tridenti d’Oro, i premi nobel del mare ogni anno assegnati nell’isola, la libreria internazionale “Il Mare” di Roma ed il Centro Studi e Documentazione di Ustica, è soltanto all’inizio, ed è rivolta alla comunità che frequenta l’isola, ma sopratutto agli usticesi, che potranno consultare i volumi previa richiesta e mail al centro studi, gestito da volontari, che ha svolto negli anni un ruolo importante per la cultura e la ricerca storica, creando un archivio da anni consultabile, moste e varie attività, ed ora aspetta una sede definitiva adeguata.