Il cuore di Sebastiano Tusa batte nei fondali di Ustica
Calata in mare, all'inizio del percorso archeologico subacqueo, una scultura di Giacomo Rizzo, in ricordo dell'assessore scomparso
di Marco Russo
8 Luglio 2019
Sono ormai tantissimi i tributi in ricordo dell’archeologo e assessore Sebastiano Tusa, scomparso lo scorso marzo nel disastro aereo in Etiopia. L’ultimo, forse il più toccante e simbolico, è stato celebrato a Ustica, isola che Tusa amava moltissimo, nel corso della 60esima della Rassegna internazionale delle attività subacque.
D’ora in poi, un cuore di marmo, collocato nei fondali dell’isola, ricorderà l’amore che l’assessore ai Beni culturali aveva per il mare e in particolare per l’isola palermitana. La scultura – commissionata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e realizzata da Giacomo Rizzo – è stata calata in acqua, all’inizio del percorso archeologico subacqueo, nel corso della rassegna dedicata proprio all’illustre studioso.“Il cuore di Sebastiano Tusa – afferma con emozione l’assessore al Territorio Toto Cordaro, che in rappresentanza del governo regionale ha ricordato il collega di giunta nel corso della manifestazione che per tanti anni il compianto assessore aveva guidato – continuerà a pulsare fra quei tesori del mare che, grazie alla sua competente dedizione e alla sua geniale intuizione, costituiscono oggi, e per sempre, patrimonio di tutti”.Alla cerimonia erano presenti anche i familiari dell’archeologo, la moglie Valeria Li Vigni con il figlio Andrea, e il sindaco di Ustica Salvatore Militello. Nel corso della rassegna, inoltre, sono stati donati alcuni volumi dedicati al mare che faranno parte di una libreria-biblioteca intestata all’archeologo (ve ne abbiamo parlato qui).La scultura, in marmo bianco di Carrara, adagiata a 25 metri di profondità, rappresenta la prima opera d’arte contemporanea posizionata in un’area archeologica sottomarina. “Sono onorato di questo mio piccolo gesto per ricordare un grande uomo – ha scritto in un post su Facebook, lo scultore Rizzo – La mia scultura, effige di un cuore umano, simboleggia l’amore e la passione per il mare che Sebastiano Tusa aveva messo nell’esplorazione subacquea. I suoi insegnamenti e scoperte archeologiche e scientifiche saranno sempre vivi, hanno tracciato e traccieranno una nuova era. Proprio Tusa aveva immaginato una mia opera nei fondali di Ustica”.Quello di Ustica è solo l’ultimo dei tributi dedicati allo studioso. Un’altra scultura, raffigurante i tipici occhiali gialli che Tusa portava, realizzata dall’architetto Salvatore Gentile, è stata installata nel cortile Maqueda dell’Ars, poche settimane fa (leggi qui). Mentre, in occasione dei tre mesi dalla scomparsa, è stata celebrata una messa in Cattedrale, a Palermo, con parenti, amici, colleghi e rappresentati delle istituzioni, a cui è seguita una cerimonia a Palazzo d’Orleans (ve ne abbiamo parlato qui).