Il fascino dei gioielli liberty alla Palazzina dei Quattro Pizzi

Un incontro in cui si ripercorre la storia di preziosi monili testimoni di un’epoca, che furono al centro di un importante commercio tra la Sicilia e il resto d’Europa

di Redazione

8 Novembre 2019

Furono testimonianza affascinante della moda e del gusto artistico di un’epoca. Sono i gioielli liberty di cui la Sicilia fu laboratorio di produzione unico in Europa. Piccoli capolavori protagonisti di un incontro, sabato 9 novembre alle 18, che sarà ospitato nella storica Palazzina ai Quattro Pizzi all’Arenella, uno degli scrigni liberty di Palermo. “Gioielli e gioiellieri: la produzione Liberty sullo sfondo di un’Europa fin de siècle”, questo il titolo della conferenza tenuta dalla storica dell’arte e curatrice di I-design Daniela Brignone, che sarà introdotta dal padrone di casa Chico Paladino Florio, erede della storica famiglia di imprenditori.

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Daniela Brignone

Nel corso dell’incontro si ripercorrerà la storia di gioielli e gioiellieri, illustrando i motivi e i materiali utilizzati, la moda e i simbolismi. Atmosfere e repertori che la Sicilia assorbì ampiamente, arricchendoli con propri notevoli contributi, i cui caratteri sono ancora oggi visibili. Testimonianza affascinante di un’epoca, i gioielli liberty sono entrati a far parte di quegli oggetti che meritano un’attenzione particolare per il loro valore storico, artistico e collezionistico.
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Pendente con viso donna realizzato da Lalique

Gioielli smaltati o in pietre preziose o semipreziose, indicativi di un certo status sociale suscitarono un particolare interesse sul finire dell’Ottocento che sfociò nella creazione di un importante commercio e di grandi fabbriche e nell’organizzazione di esposizioni, tra le quali si annoverano l’Exposition universelle de 1900 di Parigi e l’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna svoltasi a Torino nel 1902, alla quale parteciparono anche noti designer e artisti siciliani.I gioiellieri liberty riuscirono a far assumere alla materia, metallo e pietre, le forme sinuose tipiche dello stile, annullando ogni durezza, prendendo in prestito dalla natura motivi floreali o rappresentando soggetti ispirati alle più delicate o alle più spaventose creature o alle forme femminili nella sua ambivalenza fra torbida seduzione (la femme fatale) e purezza.L’ingresso alla conferenza è libero.