Una storia che ne racconta tante. Frammenti di un mosaico che non è mai stato completato, distrutto ancor prima che qualcosa potesse venire alla luce. Trent’anni sono passati senza il coraggio e la passione civile di Mauro Rostagno, che con le sue inchieste raccontò gli intrecci tra mafia, politica e colletti bianchi nella Trapani degli anni Ottanta. Per la sua sfida al crimine, pagò con la morte, ucciso in un agguato il 26 settembre del 1988 nelle campagne trapanesi, vicino alla comunità Saman, che aveva fondato pochi anni prima.Per celebrare il trentennale della morte del giornalista e sociologo torinese, ma trapanese “per scelta” – come amava definirsi – verrà proiettato a Palermo, per la prima volta pubblicamente in città, il documentario di Alberto Castiglione “La rivoluzione in onda”, già presentato qualche anno fa all’Ordine dei giornalisti di Sicilia, davanti ad una platea più ristretta. Si tratta di un lavoro articolato, realizzato nel 2016 in collaborazione con la Filmoteca regionale siciliana, che racconta la vicenda professionale di Rostagno attraverso il recupero del suo archivio, tra cui le videocassette dei servizi andati in onda per Rtc, la piccola emittente trapanese per cui Rostagno lavorava.Il film, che sarà proiettato martedì 25 settembre alle 20, al Teatro Garibaldi, grazie a una sinergia tra Le Vie dei Tesori, il Cricd e Manifesta 12, racconta la storia del ritrovamento dei nastri, in parte ormai quasi inutilizzabili, e del lavoro di recupero della documentazione, grazie a cui successivamente fu riaperto il processo, che poi portò alla condanna del mandante dell’omicidio del giornalista. Una storia, dunque, che incrocia la scoperta dell’archivio perduto, la vicenda giudiziaria e quella biografica.

La locandina del film
“È stato esaltante lavorare a questo documentario – spiega a
Le Vie dei Tesori News, il regista Alberto Castiglione – sia perché dedicato a un uomo che ha svolto un’attività importante, sia perché mi sono trovato, mio malgrado, protagonista della vicenda, dal momento che sono stato chiamato a testimoniare al processo, in seguito al ritrovamento dell’archivio. Rostagno è stato ucciso perché era una
figura scomoda per certi interessi che non sempre erano legati a dinamiche mafiose. Trapani era in quel periodo il crocevia di traffici molto pericolosi, che vedevano coinvolte anche logge massoniche, più o meno deviate, presunti traffici di armi con la Somalia con aerei che andavano e venivano dell’aeroporto di Chinisia, e addirittura, in qualche ramo dell’inchiesta, s’incrocia con la vicenda di Rostagno anche il lavoro di Ilaria Alpi”.Il recupero del materiale si è svolto anche grazie al supporto della Filmoteca regionale siciliana, che ha messo a disposizione i propri professionisti e tutti i mezzi tecnici per salvare l’archivio.
Il Fondo Rostagno, adesso è custodito dal Cricd, il Centro regionale per l’inventario e la catalogazione della Regione Siciliana, di cui la Filmoteca fa parte (
ve ne abbiamo parlato in questo articolo). È stata la sorella del giornalista, Carla Rostagno, a donare formalmente al Cricd tutto il corpus documentario, composto da
oltre 500 videocassette e appunti che rischiavano di finire nell’oblio.

Le videocassette dell’archivio Rostagno
“Tutto il lavoro di Mauro è stato oggetto di studio, analisi, digitalizzazione – chiarisce
Laura Cappugi, direttore della Filmoteca – una corsa contro il tempo per fermare il deteriorarsi delle videocassette, però per fortuna siamo riusciti a salvarle. Oggi Rostagno non è stato dimenticato. Ci sono tante associazioni che lo ricordano. Tutto questo riscalda il cuore, ci conforta perché tra i nostri obiettivi non c’era soltanto quello di preservare il materiale, la memoria storica, ma anche onorare l’impegno di quest’uomo di grande valore e passione. Per questo abbiamo voluto organizzare la proiezione a Palermo, per la prima volta in forma pubblica. In tanti ce l’hanno chiesto, quale migliore occasione per questo trentennale”.All’appello ha risposto anche il
team di Manifesta 12, la biennale d’arte contemporanea che sta trasformando Palermo in un museo a cielo aperto. “Anche se l’evento non è inserito nel
film programme della manifestazione – precisa
Maria Chiara Di Trapani, coordinatrice della sezione cinematografica di Manifesta – abbiamo voluto inserire questa proiezione per arricchire la programmazione del Teatro Garibaldi. È un evento che ospitiamo perché rientra nell’ottica di questa sezione, che mira a raccontare in modo trasversale vicende legate alla storia di questa terra”.A ricordare il sacrificio di Mauro Rostagno, in occasione del trentennale, anche
il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, che sarà a Palermo il 26 settembre, alle 9,30 al Teatro Biondo, ospite di un evento aperto a tutte le scuole, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dall’Unione nazionale cronisti, con il patrocinio del Comune.