Il Museo del Mare di Sciacca intitolato a Vincenzo e Sebastiano Tusa

Svelato un pannello di ceramica dedicato ai due archeologi esposto nel cortile interno del complesso monumentale Fazello

di Redazione

19 Marzo 2022

Un pannello di ceramica policroma per ricordare Vincenzo e Sebastiano Tusa. Ai due archeologi siciliani è stato intitolato il Museo del Mare e delle Attività Marinare di Sciacca, nel complesso monumentale Fazello. La cerimonia, con lo svelamento del pannello, si è svolta questa mattina, nel cortile interno dell’edificio.

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Sebastiano Tusa

Alla manifestazione hanno preso parte il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, l’assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà, l’attuale soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici, la ex soprintendente del Mare e presidente della fondazione Sebastiano Tusa, Valeria Li Vigni Tusa, il soprintendente ai Beni culturali di Agrigento Michele Benfari, il consigliere della “Fondazione Sebastiano Tusa” Franco Andaloro ed il vice direttore nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia Alberto Scuderi.
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Sale espositive del complesso Fazello

L’iniziativa è promossa dal Comune di Sciacca, dalla Regione Siciliana e dall’associazione “Amici del Museo del Mare” di Sciacca. Presenti anche la sorella di Sebastiano Tusa, Lidia, e il figlio dello studioso Andrea. “Una intitolazione doverosa – dice il sindaco Francesca Valenti – soprattutto rispetto alla necessaria coltivazione della memoria cittadina nei confronti del professor Sebastiano Tusa”.
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Sebastiano Tusa

Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali morto tragicamente il 10 marzo di 3 anni fa all’età di 66 anni in un incidente aereo in Etiopia, ha contribuito allo studio e alla classificazione storica di alcuni reperti rinvenuti e recuperati nei fondali di Sciacca, resti di una nave da guerra francese naufragata nel XVI secolo. Prima della morte Sebastiano Tusa stava lavorando nel concretizzare, 25 anni dopo la legge approvata all’Ars che lo istituiva, il “Museo regionale di Sciacca”. “Il nome di Sebastiano Tusa – dice il soprintendente Benfari – è legato alla valorizzazione della cultura saccense, per quello che ha fatto e per quello che avrebbe ancora potuto fare”.