Il nuovo Orto botanico si colora d’arte

Pronto il Culture Concept Store, con biglietteria e bookshop rinnovati, sale con antiche specie botaniche e un'opera del collettivo Fallen Fruit

di Antonio Schembri

25 Maggio 2019

JTNDY2VudGVyJTNFJTBBJTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZ3d3cuZ29vZ2xldGFnc2VydmljZXMuY29tJTJGdGFnJTJGanMlMkZncHQuanMlMjclM0UlMEElMjBnb29nbGV0YWcucHViYWRzJTI4JTI5LmRlZmluZVBhc3NiYWNrJTI4JTI3JTJGMTE3NjQ1MzAyJTJGdmR0X2ZyYW1lMl8zMDB4MjUwXzMwMHg2MDAlMjclMkMlMjAlNUIzMDAlMkMlMjAyNTAlNUQlMjkuZGlzcGxheSUyOCUyOSUzQiUwQSUzQyUyRnNjcmlwdCUzRSUzQyUyRmNlbnRlciUzRSUwQQ==Un’esplosione di colori stampata su carta da parati. Quelli dei fiori, dei frutti, delle piante e dei volatili, un variopinto carosello di uccelli e farfalle, che da stasera cattureranno la meraviglia dei visitatori dell’Orto Botanico di Palermo sin dai suoi spazi d’ingresso. È l’opera d’arte che, nel nuovo Culture Concept Store dello straordinario museo all’aperto che da 230 anni mostra migliaia di specie vegetali, molte provenienti da regioni tropicali e subtropicali, si srotola in un unico avvolgente percorso, dalla biglietteria alle prime due sale espositive.

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Una delle sale decorate da Fallen Fruit

Si intitola “Spektro Completo/Iridescenza” ed è l’esempio di “arte immersiva” concepito dai Fallen Fruit, duo composto dai californiani David Burns e Austin Young. Artisti già affacciatisi sulla scena palermitana l’anno scorso quando per Manifesta 12 presentarono a Palazzo Butera “Theatre of the Sun”, l’installazione, anch’essa fatta da carta da parati, insieme con una Public Fruit Map che localizzava gli alberi da frutto della città di Palermo: parte, questa, di “Endless Orchard”, progetto globale con cui Burns e Young si propongono di mappare la presenza urbana di frutti commestibili nelle città di tutto il mondo, offrendo una riflessione sul tema degli spazi pubblici, contenitori di storia locale in continuo rinnovamento.
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David Burns ed Austin Young

Nel nuovo hub dell’Orto, che unisce front office, biglietteria e bookshop a tema botanico (tra gli scaffali si contano decine di pubblicazioni su piante e fiori e teche con specie botaniche del passato) l’opera, che copre i muri con un rivestimento di cotone biodegradabile per un totale di 230 metri quadrati, realizzato da una manifattura coreana su disegno dei Fallen Fruit, mostra tre ambienti: il Mezzogiorno, con un predominante colore giallo- chiaro; la Mezzanotte, con un fondo scuro e l’Iridescenza, che declina i temi preferiti dei due artisti nei colori cangianti dell’iride. “Abbiamo trascorso molto tempo tra l’Orto Botanico e il vicinissimo museo zoologico Doderlein, un altro spazio sorprendente qui a Palermo, studiando le piante con i botanici e mettendole a confronto con specie californiane simili”, spiegano Burns e Young che da lunedì illustreranno al Victoria & Albert Museum di Londra il loro progetto artistico sul patrimonio botanico floreale della capitale inglese.I Fallen Fruit hanno eseguito la loro opera a titolo gratuito, mentre a sostenere le spese vive dell’installazione è stata Coop Culture. “Questo spazio innovativo, di ultima generazione, è in linea con il lavoro di che già da alcuni anni orientiamo verso la gestione integrata degli spazi culturali – spiega il direttore Letizia Casuccio – . Ci siamo strutturati per sostenere enti locali e privati affinché gli spazi culturali diventino un moltiplicatore di ricchezza culturale, economica e occupazionale”.
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La sala Mezzanotte

“Grazie a questa estrosa opera il sistema museale di Palermo fa un significativo passo in avanti sul fronte della fruibilità – sottolinea Paolo Inglese direttore del SiMua – . Il lussureggiante giardino palermitano è uno spazio vivo che racconta la storia di questa città. Grazie al sostegno dei privati lo stiamo rendendo all’avanguardia con nuovi servizi, biglietti integrati e attività insolite”.Avere reso così accogliente e gioioso lo spazio d’ingresso dell’Orto Botanico, con i suoi oltre 150mila visitatori annui il secondo luogo più visitato di Palermo dopo la Cappella Palatina a Palazzo dei Normanni,  “rappresenta un modello davvero ‘europeo’ di fruizione degli spazi culturali, – dice il rettore della Università di Palermo, Fabrizio Micari – . Il risultato è qualcosa di ben diverso da un anonimo ‘scatolone’ votato solo al merchandising. Tra qualche mese contiamo di replicarlo a Palazzo Steri”.JTNDY2VudGVyJTNFJTBBJTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZ3d3cuZ29vZ2xldGFnc2VydmljZXMuY29tJTJGdGFnJTJGanMlMkZncHQuanMlMjclM0UlMEElMjAlMjBnb29nbGV0YWcucHViYWRzJTI4JTI5LmRlZmluZVBhc3NiYWNrJTI4JTI3JTJGMTE3NjQ1MzAyJTJGdmR0X2ZyYW1lM18zMDB4MjUwXzMwMHg2MDAlMjclMkMlMjAlNUIzMDAlMkMlMjAyNTAlNUQlMjkuZGlzcGxheSUyOCUyOSUzQiUwQSUzQyUyRnNjcmlwdCUzRSUzQyUyRmNlbnRlciUzRSUwQQ==