La Biennale di Filicudi, la più piccola del mondo

"Quest’isola come paradigma del mondo, perché su questo scoglio ci conviviamo tutti, con le nostre differenze": così parla Francesco Pessina, direttore della manifestazione che inizia il 19 agosto

di Paola Nicita

7 Agosto 2018

“Lo vuole l’isola”, scrivevano gli artisti sul catalogo della prima edizione della Biennale di Filicudi, la più piccola del mondo, nel 1996: una dichiarazione programmatica, si direbbe, per far comprendere il rapporto con questa isola delle Eolie, meta agognata di tranquillità e simbolo di voluto distacco con il mondo: tra gli ultimi luoghi a non avere energia elettrica, fino a qualche anno fa.A Filicudi anche quest’anno si realizza la manifestazione dedicata alla creatività contemporanea, che proporrà le opere di quaranta artisti che esporranno presso il salone dell’hotel Phenicusa, in località Porto, dal 19 al 21 agosto. Nelle giornate precedenti, sarà possibile vedere gli artisti al lavoro, mentre l’opening è stabilito per domenica 19 agosto, quando, dalle 21 in poi, saranno inaugurati i lavori; il giorno seguente, spazio aperto per tutti coloro che vorranno realizzare performance estemporanee, e conclusione il 21 con un simposio con gli artisti.La Biennale di Filicudi nasce da un’idea di Jaques Basler, Francesco Pessina, Franco Menna e Marcel Cordeiro nell’estate del 1996: artisti che erano giunti sull’isola, separatamente, fra gli anni Settanta e gli Ottanta. Durante questo lungo periodo, la casa-atelier Basler, per un’unica notte ogni due anni, sarà la base della “biennalina” e luogo espositivo, fino al 2016, quando il testimone per la direzione artistica passa a Francesco Pessina, artista che da vent’anni ha scelto di vivere a Filicudi; e che adesso organizza la “Biennale più piccola del mondo” insieme a Aurelia Raffo e Roberta Passeretti, con il coinvolgimento di amici e volontari. “Ricordo la volta che andai a chiedere ad Ettore Sottsass di partecipare– racconta Francesco Pessina – era contentissimo e divenne un grande sostenitore, una presenza fissa.Dopo tanti anni la Biennale è certo cambiata, cerca adesso di mostrare la sua parte più pubblica e meno privata, coinvolgendo pubblico e ospiti dell’isola. Ma mantiene intatto il suo carattere di autogestione. Siamo passati però da un’unica notte a tre giorni, per cercare il contatto con il pubblico”. Pessina, milanese approdato a Filicudi, dove vive e realizza le sue opere, è rappresentato da una galleria di Londra, Patrick Heide Gallery, e si allontana dall’isola solo in occasione delle sue mostre. “Ed è molto strano – commenta – che alla fine da Filicudi sia più facile raggiungere una clientela internazionale piuttosto che italiana”.Il tema di quest’anno è “L’isola… micro realtà nel macro”: una ristretta superficie abitativa, priva di una sorgente d’acqua propria, in un clima sempre più secco e meno gestibile, il tutto miscelato da un collettivo con esperienze intellettuali diverse fra loro, che interagiscono e convivono, nel grande flusso migratorio estivo. Spiega Pessina: “Filicudi come paradigma del mondo, perché su questo scoglio ci conviviamo tutti, con le nostre differenze”.Gli artisti della Biennale di Filicudi 2018 saranno: Alessandra Andreolli, Jacques Basler, Emilio Battisti, Mario Bellavista, Monica f. Blasi&Chiara Bruno, Stefano Butturini, Ziganoi, Francesco Cuvera’,Tanino Cincotta, Marcel Cordeiro, Johnny dell’Orto, Salvo de Benedetto, Barbara Fiorillo,Ggabriella Gabrieli, Giovanni Gastel, Goldschmied &Chiari, Carlo Gloria, Ugo La Pietra, Nanette Libiszewski, Clare Littlewood, Contessa di Alicudi Schifanoja, Eliana Lorena, Sunny Jeanne, Franco Menna, Glauco Miller, Melo Minnella, Manuela Molica Bisci, Francesca Mosconi, Demetrio Nicolo’, Giovanna Nigi, MarinaKlemente, Umberto Passeretti, Maurizio Peregalli, Francesco Pessina, Aurelia Raffo, Franco Raggi, Massimo Rinversi, Roman Reifler, Loredana Salzano& Emanuele Lo Cascio, Sergio Santamarina, Stefania Simanschi, Elise Collet Soravito, Laura Viale, Cinzia Viola.