La Sicilia arriva seconda all’Oscar italiano del cicloturismo
L’Isola è sul podio con il progetto Sicily Divide, un percorso di 458 chilometri che attraversa tutta la regione da Trapani a Catania, passando tra colline, pianure coltivate, boschi, corsi d’acqua, sentieri e borghi. L’ideatore: “Aiutiamo le piccole comunità a lottare contro lo spopolamento”
di Ruggero Altavilla
3 Giugno 2023
Un percorso lungo 458 chilometri in sette tappe, da Trapani o Palermo fino a Catania, che taglia la Sicilia in due. L’Isola vince il secondo premio all’ottava edizione dell’Oscar italiano del cicloturismo, il riconoscimento che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento. La Sicilia è sul podio con il progetto Sicily Divide, creato nel 2020 dall’associazione Ciclabili Siciliane per bici gravel e mountain bike (ve ne abbiamo parlato qui). Sul gradino più alto arriva la Toscana con la Ciclopedonale Puccini, mentre al terzo posto si classifica il Veneto con la Ciclabile Treviso-Ostiglia.
La proclamazione oggi, in occasione nella Giornata mondiale della Bicicletta, a Cesena “Capitale del Cicloturismo 2023” nella regione Emilia Romagna, vincitrice lo scorso anno dell’Oscar del Cicloturismo con il Grand Tour della Valle del Savio.Quello della Sicily Divide è un percorso che attraversa luoghi del Belìce e i Sicani, fino ad addentrarsi nel cuore della Sicilia per terminare a Catania. Un itinerario impegnativo con un dislivello complessivo di almeno 9mila metri, tra colline, pianure coltivate, boschi, corsi d’acqua, sentieri e borghi. “Scopo centrale del progetto è favorire un processo di conoscenza capace di avviare iniziative economiche nei borghi, specificamente a servizio del cicloturismo – spiega l’ideatore Giovanni Guarneri, presidente dell’associazione non profit Ciclabili Siciliane – . In questo modo si può stimolare la gente che li abita a restarvi e a evitare che si spopolino del tutto”. La media giornaliera delle sette tappe supera i 70 chilometri, con ascese per almeno 1.000 metri. Salite spesso ripide, rese faticose dai tanti chilometri già percorsi prima di affrontarle e dal peso di un bagaglio in genere non inferiore a 10 chili. “Le scalate e le discese della Sicily Divide costituiscono una sfida a sé stessi, al territorio e alle stesse capacità tecniche della bici – aggiunge Guarneri – . Indispensabile, perciò, un allenamento che consenta di pedalare per più giorni consecutivi. Secondo Ludovica Casellati, presidente della giuria e ideatrice dell’Oscar italiano del Cicloturismo, ”il turismo sostenibile è per vocazione rispettoso dell’ambiente, questo premio è un momento di riflessione su come sia necessario imparare tutti a rispettare di più la nostra terra, un momento di formazione per incentivare sempre di più questa forma di turismo a due ruote e di celebrazione di una regione fatta di gente straordinaria che si sta rialzando con il sorriso”.Giunto all’ottava edizione, l’Oscar italiano del Cicloturismo si pone un duplice obiettivo: da una parte stimolare le amministrazioni a v alorizzare i propri percorsi eccellenti, dall’altra promuovere gli investimenti nel cicloturismo. Le green road offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il patrimonio locale, consentono la crescita del pendolarismo non motorizzato, riducono gli effetti dell’inquinamento e contribuiscono al miglioramento della qualità della vita.