L’artigiano del tamburo di Gangi diventa tesoro umano vivente

Fabrizio Fazio entra ufficialmente a far parte del Reis, il Registro delle eredità immateriali della Regione Siciliana. Porta avanti l’antica tradizione delle tammorre e i suoi strumenti hanno fatto il giro del mondo

di Ruggero Altavilla

15 Febbraio 2022

È erede di una tradizione antica e i suoi strumenti sono nelle mani di musicisti di fama internazionale. Fabrizio Fazio, classe 1987, artigiano di Gangi e artista del tamburo, entra ufficialmente a far parte del Reis, il Registro delle eredità immateriali della Regione Siciliana in considerazione della tradizione da lui ripresa delle tammorre. Dalla concia delle pelli di capra alla costruzione delle strutture in legno, Fazio crea strumenti unici, in grado di emettere ognuno un suono diverso.

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Fabrizio Fazio al lavoro

I suoi tamburi hanno fatto il giro del mondo, arrivando nelle mani di artisti del calibro dei Dire Straits, di Fiorella Mannoia, di Renzo Arbore, di Biagio Antonacci e di Mario Incudine. Dal primo strumento costruito a dieci anni nel garage della nonna, non si è mai fermato, portando avanti una tradizione che rischiava di scomparire, valorizzando materiali come la pelle di capra, i setacci di legno e la latta temperata che danno agli strumenti un suono inconfondibile.
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Fabrizio Fazio tra i suoi tamburi

A Gangi possiede una piccola bottega, nel cuore del centro storico, dal nome evocativo “La Capra Canta”, che è stata molto visitata anche in occasione della prima edizione di Borghi dei Tesori Fest, la manifestazione nata sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori, che mette a rete 60 borghi siciliani. Nella bottega di Fazio, ogni tamburo tira fuori un’anima, una voce e una vibrazione dalle ritmiche indescrivibili. Ciò che affascina i visitatori che arrivano qui a Gangi è anche la maestria di Fazio, che oltre a costruire ogni singolo tamburo, lo fa suonare facendo scorrere veloci le dita segnando cerchi immaginari nella pelle sottilissima che fa da cassa.
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Gangi

Il Comune di Gangi – si legge in una nota – ha supportato la sua candidatura per l’iscrizione al Registro delle eredità immateriali della Sicilia, con una delibera del 15 ottobre 2021, e in particolare nel “libro dei tesori umani viventi” e nel “libro dei mestieri, saperi e tecniche”. Il sostegno alla candidatura è arrivato anche dal club per l’Unesco di Acireale con la motivazione: “L’unicità della Maestria – si legge nella nota inviata al Comune dal presidente Nellina Ardizzone – è il frutto sostanziale di una vita intera e di una passione nutrita”.  “Nel campo degli artigiani – spiega il sindaco di Gangi, Francesco Migliazzo – Fazio è una delle eccellenze e dei valori aggiunti della nostra comunità. Ammirato ed apprezzato a livello internazionale per la sua arte, capace di raccontare la storia del nostro borgo e delle Madonie, con la sua arte fa rivivere una tradizione antichissima”.
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L’artigiano nella sua bottega

La preziosa e ristretta produzione di Fabrizio Fazio riguarda varie tipologie di tamburo: dal tamburello alla tammorra, dal tamburo imperiale a quello medievale con la cassa di legno. “Ciò che affascina e che incanta qualsiasi spettatore è che l’artigiano Fabrizio Fazio, oltre a costruire ogni singolo tamburo, lo fa suonare sapientemente – racconta il vicesindaco e assessore alla Cultura di Gangi, Maria Barreca -. L’attività rara ed unica che svolge Fabrizio nel costruire con passione e sapienza i suoi tamburi, dà la possibilità di unire la tradizione al futuro. Un’artigianalità che va ammirata, valorizzata e anche riconosciuta, perché oltre ad essere un valore aggiunto nel territorio locale, è soprattutto una testimonianza per le generazioni future”.