Le sfide di Luigi Biondo per il futuro del Museo Riso

Si presenta il nuovo direttore del Polo museale regionale d'arte moderna e contemporanea che ha preso il posto di Valeria Li Vigni, passata alla Soprintendenza del Mare

di Guido Fiorito

9 Settembre 2019

“Vorrei che il Museo Riso diventi la casa dell’arte, aperta a tutti. Un luogo dove tornare con grande piacere ogni giorno, dove ricevere una dose di bellezza. La migliore clinica per la città e il suo territorio”. Si presenta così Luigi Biondo, il nuovo direttore del Museo regionale d’arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso. Architetto. protagonista di una lunga stagione di restauri di monumenti per la Soprintendenza di Trapani, città dove è nato 59 anni fa, è stato direttore del parco di Pantelleria e, a interim, sovrintendente ad Agrigento e direttore del Parco di Segesta.

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Luigi Biondo

L’ultimo incarico alla guida del museo Pepoli, dove ha fatto bene tanto da provocare proteste per il suo spostamento a Palermo. Progettista e direttore dei lavori di adattamento dell’ex Chiesa del Collegio di via Frisella a Marsala per ospitare il museo degli arazzi fiamminghi. Un dirigente dinamico che al Pepoli ospitò meravigliosi bolidi rossi di Ferrari, Alfa Romeo e Fiat per accostarli al colore del corallo.Luigi Biondo si dice pronto ad affrontare sfide difficili, come il rilancio del museo Riso nonostante le casse siano vuote. “Cose facili – dice – non ne ho mai fatte, sento questo incarico come un’occasione importante e di crescita personale”. Oltre il museo Riso, dovrà occuparsi dell’Albergo delle Povere, la cappella dell’Incoronata, il palazzo D’Aumale a Terrasini e in più la novità del castello di Caccamo. Succede a Valeria Li Vigni andata a dirigere la Soprintendenza del Mare (ve ne abbiamo parlato qui), creata dal marito Sebastiano Tusa, l’archeologo tragicamente scomparso sei mesi fa in un incidente aereo in Etiopia. width=Al Museo Riso sono in corso lavori per ampliare gli spazi espositivi con una nuova ala sulla destra del palazzo. “Credo che i lavori possano chiudersi entro l’anno – dice – e i locali potranno essere destinati per esporre tante opere che sono in magazzino. Ogni artista protagonista di una mostra ha lasciato gratuitamente un’opera al museo. Ho visto che c’è un interessante rapporto con la luce. Vorrei poi che il museo, essendo l’unico regionale per l’arte contemporanea, fosse un faro per tutti gli artisti siciliani. Per i soldi credo che sia importante prima fare dei buoni progetti e poi si possono trovare i finanziamenti anche coinvolgendo degli sponsor privati”.
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Luigi Biondo nuovo direttore del Museo Riso

“Credo che oggi non si possa stare chiusi e bisogna far dialogare il passato con il presente”, risponde a chi gli obietta di non essere un esperto di arte contemporanea. Cosa non del tutto vera, per esempio, per averla proposta a Favignana. “Una scommessa difficile – ricorda – ma ha portato cinquemila visitatori in più. L’obiettivo è far apprezzare l’arte contemporanea, così come un appassionato di musica non può fermarsi al melodramma, ma conoscere il jazz o Cage. Palermo è una città di respiro europeo e sono contento di essere arrivato qui in un momento in cui c’è una nuova primavera”. E alla richiesta di citare un artista preferito risponde senza esitare: Carla Accardi. La grande artista trapanese maestra dell’astrattismo. Ma quanti la conoscono? C’è tanto lavoro da fare. Il dato di partenza: i visitatori del museo sono stati da gennaio al 31 agosto 45.009 (più 50 per cento rispetto al 2018) per circa 60.000 euro d’incasso.(Foto: Ludovico Gippetto)