◉ CULTURA
Le spoglie di Tomasi di Lampedusa saranno trasferite nel Pantheon dei siciliani illustri
Accolta l’istanza del rettore della chiesa di San Domenico di Palermo, in cui si chiedeva il trasferimento dei resti del grande scrittore dalla tomba di famiglia nel cimitero dei Cappuccini, dove riposano dal luglio del 1957
di Marco Russo
19 Dicembre 2023
Riposa insieme alla moglie nel cimitero dei Cappuccini di Palermo, ma presto troverà posto tra i siciliani che hanno fatto la storia. Le spoglie di Giuseppe Tomasi di Lampedusa saranno trasferite nella chiesa di San Domenico, Pantheon dei siciliani illustri. Così, il principe scrittore, autore de “Il Gattopardo”, sarà vicino a personaggi come Giuseppe Pitrè, Giovanni Meli, Ruggero Settimo, fino ai più recenti Giovanni Falcone e Sebastiano Tusa.
Lo ha reso noto il governatore Renato Schifani, a seguito del decreto firmato dal dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez, con cui si autorizza la tumulazione privilegiata dello scrittore nella chiesa di San Domenico. “Le spoglie del Principe Tomasi di Lampedusa, celebre autore del manifesto più vivo dell’identità e della cultura siciliana, – dichiara Schifani – saranno trasferite nel Pantheon degli illustri di Sicilia, che è il luogo naturale deputato a custodire e onorare le tombe di coloro che hanno reso celebri Palermo e la sua storia”.
È stata accolta, dunque, l’istanza di padre Sergio Catalano, rettore della chiesa di San Domenico di Palermo, in cui si chiedeva il trasferimento al Pantheon delle spoglie mortali del grande scrittore dalla tomba di famiglia sita nel cimitero dei Cappuccini dove riposavano dal luglio del 1957, a seguito dei pareri motivati rilasciati dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, dalla Soprintendenza per i beni culturali nonché dal dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Palermo e del nulla-osta rilasciato dalla Curia arcivescovile di Palermo.
“Registro come un atto dovuto – dice il dirigente del Dasoe, Requirez – in ragione dello straordinario livello culturale del personaggio da tempo scomparso, cristallino esempio di narratore storico dal valore non solo attuale ma di difficile ragguaglio, aver portato a compimento l’iter avviato dalla richiesta del rettore di San Domenico – aggiunge – . Ringrazio tutta la Commissione tecnica regionale consultiva per le tumulazioni privilegiate per l’impegno profuso e i collaboratori a supporto del servizio di Igiene pubblica diretto da Mario Palermo”.

La lapide della tomba di Tomasi di Lampedusa nel cimitero dei Cappuccini (foto Jeff Kerwin, licenza CC BY 2.0)
Dalla metà dell’Ottocento, nella chiesa di san Domenico è accolto il Pantheon degli illustri di Sicilia, letterati, giuristi, artisti, poeti di cui si possono ammirare lapidi, tombe, cenotafi e targhe che ne commemorano il ricordo. L’idea fu lanciata dal mecenate Agostino Gallo verso il 1840 in accordo con i padri domenicani del tempo. Mosso da un fervido amore per le glorie siciliane, dopo aver visitato la chiesa francescana di Santa Croce a Firenze, promosse un’iniziativa nella sua città diretta a esaltare i grandi siciliani del passato.