Sono i due preziosi corali manoscritti del ‘500, custoditi nella Biblioteca Fardelliana di Trapani, ad aver vinto il contest del festival Le Vie dei Tesori. Si è chiuso il sondaggio online per scegliere uno fra quattro beni trapanesi, bisognosi di un restauro. Dopo il contest di Palermo, dove è stato restaurato un salottino che fa bella mostra di sé a Palazzo Mirto e la seduta dei banchi dell’Oratorio delle Dame, quest’anno protagonista è stata la Città falcata, in cui per la prima volta, l’anno scorso, il festival è approdato con successo, anche grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Agorà.

Corali manoscritti
Dopo un lungo testa a testa, alla fine i trapanesi hanno scelto di
restaurare due corali manoscritti per le liturgie religiose in pergamena rivestite di pelle, che si trovano alla Biblioteca Fardelliana (che è titolare del bene) e provengono dalla chiesa di San Domenico. Le antiche pergamene, realizzate nel XVI secolo, presentano delle
alterazioni alla colorazione originale e uno stato di degrado piuttosto evidente. In alcuni casi mancano lembi di pagine. Anche le rilegature in legno e pelle sono fatiscenti e mancanti del dorso. L’intervento riguarderà sia la rilegatura, sia le pagine interne, in modo da bloccare l’avanzamento del degrado.I corali hanno vinto con
il 32 per cento delle preferenze, scavalcando le altre tre opere in gara. Al secondo posto, con il 30 per cento, è arrivata la
struttura decorativa del Crocifisso ligneo dell’abside collocato nella Cappella della Mortificazione. Di poco staccato, sul gradino più basso del podio, invece, il
Coro delle Domenicane di Santa Caterina da Siena, che si trova nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, detta Badia Nuova, che ha raccolto il 27 per cento delle preferenze. Chiude la classifica, al quarto posto, con l’11 per cento,
la scala a chiocciola di accesso alla torretta di Palazzo Riccio di San Gioacchino.I manoscritti e i corali della Biblioteca Fardelliana sono complessivamente 446. La maggior parte di questi proviene dalle disciolte corporazioni religiose, alcuni facevano invece parte della libreria del generale Giovan Battista Fardella, primo nucleo della biblioteca.