carini

  • Quattrocento luoghi, altrettante esperienze, passeggiate, degustazioni, concerti, visite teatralizzate. Cinquecento storyteller del patrimonio, 1500 ragazzi delle scuole. Dal 20 settembre al 16 novembre la diciannovesima edizione di uno dei più partecipati festival italiani di scoperta del patrimonio. Due mesi interi per riappropriarsi della bellezza a Palermo, Catania, Messina, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Trapani, Marsala, Mazara, Alcamo, Bagheria, Carini, Termini Imerese, Corleone, Leonforte, Sciacca

  • Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre terzo fine settimana nel capoluogo. Aprono palazzo Francavilla e la Villa del Gattopardo, si visita la casa-museo con gli archivi dei fotografi Incorpora., Paride Benassai e Stefania Blandeburgo raccontano San Benedetto e Santa Rosalia. Esperienze del gusto da Donna Alba, dove si raccolgo papaye, e con le Cuoche Combattenti alla Città dei Ragazzi. Ultimo weekend a Carini, dove si vista il castello in notturna e le catacombe paleocristiane

  • Debutta al festival la dimora che stregò Luchino Visconti. Aprono la Zecca misteriosa, i musei scientifici, i depositi Amat, l’aeroporto di Boccadifalco, la caserma dei Vigili del Fuoco. Un fine settimana tra visite e gusto con masterclass, degustazioni e showcooking. A Carini tour degli oratori e ultima occasione per ammirare il mosaico De Spuches

  • Il pavimento romano trovato dal principe De Spuches esposto a restauro in corso all'interno del Collegio di San Rocco. Si scopre in esclusiva durante i weekend del festival Le Vie dei Tesori

  • Quarta edizione del festival nella cittadina del Palermitano, nei weekend dal 4 al 20 ottobre. Per due venerdì la preziosa opera sarà visitabile sotto una nuova struttura al Collegio San Rocco. Ma apre anche il Castello della Baronessa, le chiese, oratori rococò e ritorna il circuito dei quattro organi monumentali

  • È ormai in dirittura d'arrivo la posa dei pannelli all’interno del padiglione espositivo nel chiostro di San Rocco, a Carini. È lì che finalmente, dopo un’odissea lunga 150 anni, troverà una collocazione definitiva l’opera proveniente da una villa tardo romana scoperta dal principe di Galati nel 1873