“Terra ai giovani”, agricoltori siciliani crescono: ecco i primi progetti

Assegnati dalla Regione i primi 430 ettari. C’è chi alleverà l’ape nera sicula, chi pianterà mandorleti biologici e orzo per produrre birra artigianale

di Guido Fiorito

11 Febbraio 2021

Sono stati assegnati a dodici progetti, selezionati tra i trentadue presentati, i primi appezzamenti di terra inutilizzati di proprietà della Regione Siciliana. Si tratta di agricoltori sotto i 41 anni, che ricevono i terreni in concessione per venti anni e usufruiscono di un prestito di avvio e di esercizio a basso tasso d’interesse emanato dall’Irfis. Le intenzioni sono quelle di incrementare la produzione agricola di prodotti siciliani e di dare lavoro. Le classi di produzione riguardano in particolare coltivazioni tradizionali come ulivo e mandorlo, e autoctone della Sicilia come i grani e i legumi siciliani antichi; l’allevamento ristretto alle sole razze isolane.

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Gli agricoltori assegnatari dei terreni

I terreni, in totale 430 ettari, sono in gran parte nella Sicilia interna e più povera. La presentazione dei progetti approvati, nella sala Alessi di Palazzo d’Orleans, ha visto presenti gli agricoltori. Gabriele Ferreri, con il socio Giovanni Luca Carmisciano impianterà mandorleti biologici in due lotti di terreno a Mazzarino: “Metteremo a frutto le nostre conoscenze per valorizzare le proprietà organolettiche del prodotto”. Ci sono anche volti femminili. “Mi occuperò di un lotto di Carlentini – dice Zaira Conti Mica – per produrre carne per i mercati di nicchia. Questo intervento serve a dare lavoro e a valorizzare il territorio”. Si tratta di bovini di razza Modicana e Cinisara, ovini di razza Pinzirita e Barbaresca, capre quali l’Argentata dell’Etna. Ivana Crimi Stigliolo e Lucio Di Marco si occuperanno di valorizzare l’ape nera siciliana, di grano e di produzione di biomassa a Piazza Armerina. “Una possibilità – dice Di Marco – per evitare che i giovani siciliani lascino la loro terra”.
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Arnia con api

A un altro lotto piazzese di 37 ettari di dedicherà Antonio Giuseppe Buttaccio Tardio, originario di Capizzi ma con una azienda ad Aidone: “Alleverò mucche di razza modicana, pulirò il boschetto di eucalipti, seminerò grano siciliano a partire dal tumminia”. Questo intervento spicca per il punteggio più alto con quello dell’azienda di Simone Tumminelli che in 12 ettari a Barrafranca alleverà il cirneco dell’Etna, antica razza canina.
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Spighe di grano

L’azienda Irias di Torrenova, sul mercato dal 2013, quindi tra i primi birrifici artigianali isolani, coltiverà orzo su un terreno di Barrafranca per trasformarlo in malto e realizzare così un prodotto interamente siciliano. Mauro Calcagna, della società agricola Giovani tradizioni siciliane, spiega che il mulino a pietra bisogna di altri spazi, che trova adesso a Villarosa per la coltivazione di cereali e leguminose per produrre farine, pasta e derivati. Ancora a Mazzarino progetti di Luigi Ficarra e di Andrea Dario Milazzo con un allevamento ovicolo e il ripristino di un mandorleto e di un oliveto. Angelo Liuzzo, invece, coltiverà piante officinali a Centuripe, ripristinando fabbricati e palmento. Giuseppe Campione si occuperà di un terreno a Calamonaci, Lucia Maria Candura a Niscemi.
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Toni Scilla, Nello Musumeci e Dario Cartabellotta

“Con questa iniziativa – dice Nello Musumeci, presidente della Regione – diamo la possibilità ai giovani di realizzare il loro sogno e insieme ridurre il tasso di terreni incolti complici del dissesto e della desertificazione del territorio”. La Sicilia è la prima regione italiana per imprese guidate da under 35 in Italia: “L’iniziativa mette al centro i giovani e la valorizzazione delle eccellenze e dei territori”, afferma Toni Scilla, assessore regionale dell’Agricoltura.  “I progetti – dice Dario Cartabellotta, direttore generale del dipartimento dell’Agricoltura – sono stati valutati da una commissione tecnica e puntano ad un’agricoltura moderna con interessi di mercato”. L’operazione “Banca della terra”, chiamata anche “Terra ai giovani” continua. Nei prossimi mesi sarà emanato un secondo bando per assegnare altri 750 ettari di terreni liberi del demanio e di proprietà delle Asp, ancora nelle stesse quattro province: Agrigento, Siracusa, Enna e Caltanissetta.