Torna a Gibellina il primo festival di fotografia “open air”

Sono oltre trentacinque gli artisti protagonisti di Gibellina PhotoRoad, provenienti da diversi paesi del mondo. Un gigantesco mosaico murale di Joan Fontcuberta sarà donato alla città

di Redazione

9 Luglio 2019

Installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, incontri e proiezioni in una città che è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea “a cielo aperto” del mondo. È il Gibellina PhotoRoad, il primo e unico festival di fotografia “open air” e site-specific d’Italia, organizzato dall’associazione culturale On Image e co-organizzato dalla Fondazione Orestiadi, con la direzione artistica di Arianna Catania, il patrocinio del Comune di Gibellina, e sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, main Partner Festival Images Vevey. Un’occasione per ammirare alcuni fra i lavori fotografici più interessanti degli ultimi anni, presentati nello spazio urbano con visionari e innovativi allestimenti “all’aperto”, alla ricerca di nuove interazioni con il pubblico.

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Uno scatto di Alterazioni Video

Forte del successo della prima edizione, Gibellina PhotoRoad torna quest’anno con un nuovo e più ricco programma, che, per oltre un mese, dal 26 luglio al 31 agosto, porterà nella cittadina trapanese i grandi autori della fotografia, accanto a giovani emergenti del panorama internazionale. Joan Fontcuberta, Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Alterazioni Video, Moira Ricci, Tobias Zielony, sono soltanto alcuni dei grandi artisti più noti presenti, che insieme ai più giovani Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler, sono chiamati a confrontarsi con un luogo dalla storia unica.Atteso il ritorno in Sicilia, dopo l’anteprima dello scorso anno, di Fontcuberta. Fotografo e teorico dell’immagine, curatore e scrittore Catalano, presenterà a Gibellina un immenso foto-mosaico composto da 6075 mattonelle di immagini, selfie, foto di vacanze, feste e viaggi inviate dai cittadini gibellinesi all’artista che le ha poi ricomposte per formarne un’immagine unica. La gigantesca opera collettiva permanente (13 metri per 3,5) dal titolo “Gibellina Selfie-lo sguardo di tre generazioni”, sarà il più grande foto-mosaico murale di Fontcuberta al mondo, e martedì 23 luglio verrà svelato e donato alla città, convertendosi in un’icona della stessa Gibellina.
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Moira Ricci, “Andata e Ritorno”

Il tema di questa edizione è “Finzioni”. Una dialettica, quella tra realtà e finzione, che da sempre è il fondamento stesso di tutte le arti. Sono oltre trentacinque, provenienti da diversi paesi europei ed extraeuropei, gli artisti del fitto programma del Gibellina PhotoRoad 2019. Gli svizzeri Taiyo Onorato & Nico Krebs, Christian Lutz, Nicolas Polli, Olivier Lovey, Manon Wertenbroek, i francesi Morgane Denzler, Sophie Zenon, Michel Le Belhomme; gli italiani Mustafa Sabbath, Incompiuto Siciliano, Gianni Cipriano, Federico Clavarino, Novella Oliana, Giammarco Sanna, Andrea Alessandrini, Giorgio Varvaro; dal Messico Monica Alcazar-Duarte, e Brian Mc Carty dagli Stati Uniti, sono soltanto alcuni degli artisti di fama internazionale che animeranno la cittadina trapanese, dal 26 al 29 luglio, nei tre giorni di apertura del festival con incontri e proiezioni.