◉ CULTURA

Al via il festival “Ierofanie”: musica, teatro e incontri nei parchi archeologici

Dal 12 al 24 ottobre sette spettacoli, quattro laboratori e altrettanti incontri a Segesta e Naxos Taormina. Seconda edizione con la direzione artistica di Claudio Collovà e il coordinamento di Fulvia Toscano

di Redazione

11 Ottobre 2023

Un festival che fa dialogare a distanza due luoghi della cultura emblematici, attraverso i linguaggi dell’arte: fra musica, teatro, danza, laboratori e incontri culturali. Dal 12 al 24 ottobre torna nei Parchi archeologici di Naxos-Taormina e Segesta, “Ierofanie – L’anima della Sicilia, i luoghi del Sacro”, giunto alla seconda edizione, con la direzione artistica di Claudio Collovà e il coordinamento degli incontri culturali di Fulvia Toscano. Tra gli ospiti della manifestazione, il poeta Giuseppe Conte, l’attrice e danzatrice Anna Dego e il polistrumentista Stefano Maltese.

Parco archeologico di Naxos, Teatro della Nike

“Ierophanie” è parola coniata dal filosofo e storico delle religioni Mircea Eliade, che significa manifestazione del sacro ed è questo lo spirito del festival. In programma sette spettacoli, fra musica e teatro, quattro laboratori e quattro incontri culturali nei parchi archeologici di Giardini Naxos e di Segesta (qui il programma completo). Dal 12 al 15 ottobre il festival sarà a Giardini Naxos, nel Parco Archeologico Naxos-Taormina, mentre dal 21 al 24 ottobre si sposterà al Parco Archeologico di Segesta. Gli incontri culturali e gli spettacoli sono ad ingresso libero, fino a esaurimento posti. Anche per i laboratori la partecipazione è gratuita fino al raggiungimento massimo dei posti disponibili.

“La seconda edizione del Festival ‘Ierofanie’ – dichiara l’assessore ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato – è un esempio di impegno istituzionale volto a valorizzare il connubio tra cultura moderna e patrimonio storico e spirituale”. Per il direttore artistico del Festival Claudio Collovà, “accrescere il senso di una spiritualità, in parte perduta, significa indagare i luoghi extra quotidiani, trascendere la realtà, e riconoscere che l’atto creativo è ciò che serve per superare l’ordinario, pervadere il mondo di una sensibilità unica, la stessa che rende possibile la nostra relazione con il Divino. Questo accade in due tra i parchi archeologici più belli della Sicilia, geograficamente distanti tra loro e con radici diverse, ma che in comune hanno cura e amore per la bellezza antica”.