◉ IL CASO

Capitale del Libro con polemiche: Trapani e le altre finaliste sul piede di guerra

Dopo le indiscrezioni sulla vittoria di Taurianova, annunciata prima della comunicazione ufficiale del ministero della Cultura, i comuni sconfitti chiedono un incontro con il ministro Sangiuliano. Rosalia D’Alì, assessore comunale dell’unica città siciliana in gara: “Ancora nessun avviso dal Mic”

di Giulio Giallombardo

14 Febbraio 2024

Un sogno sfumato tra le polemiche. C’è aria di ricorsi a Trapani e nelle altre città finaliste per il titolo di Capitale italiana del Libro 2024, dopo la vittoria di Taurianova. La comunicazione del conferimento del titolo alla cittadina calabra da parte del ministero della Cultura è arrivata dopo un’anticipazione del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, quando ancora nulla era stato ufficializzato dalla commissione ministeriale di valutazione.

Un incidente diplomatico confermato ieri dallo stesso sindaco di Taurianova, Roy Biasi durante un’intervista rilasciata alla redazione del giornale online Approdo Calabria. Il primo cittadino ha spiegato di aver ricevuto una telefonata da parte del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che gli comunicava informalmente la vittoria di Taurianova. La notizia è stata condivisa dal sindaco con il sottosegretario Durigon, che l’ha poi resa pubblica prima ancora del comunicato stampa ministeriale.

Un’indiscrezione che ha sollevato un polverone nelle altre quattro città finaliste: oltre Trapani, ci sono San Mauro Pascoli, in Romagna, Tito in Basilicata e Grottaferrata a sud di Roma. I sindaci dei quattro comuni hanno scritto ieri al ministro Sangiuliano chiedendo “un urgente incontro per approfondire gli eventi e discutere la possibile sospensione, in autotutela, della procedura di selezione e proclamazione. La richiesta è motivata dalla necessità di garantire la riservatezza degli atti istruttori, inclusi i verbali della Commissione di valutazione, fino alla pubblicazione ufficiale del decreto ministeriale e della delibera del Consiglio dei ministri”.

L’audizione del dossier di Trapani

L’obiettivo è garantire la trasparenza, l’imparzialità e l’integrità del concorso organizzato dal ministero della Cultura, che ha nominato una commissione esterna per valutare i dossier di candidatura. “Ci era stato detto in fase di audizione che l’esito del concorso ci sarebbe stato comunicato ufficialmente da parte del ministero, ancora attendiamo la proclamazione ufficiale della città vincitrice da parte del ministro Sangiuliano – precisa Rosalia D’Alì, assessore alla Cultura del Comune di Trapani – . Inoltre, ci saremmo aspettati una cerimonia ufficiale, come gli altri anni, con la proclamazione, come avviene per la Capitale italiana della Cultura. Invece, abbiamo appreso l’ufficialità soltanto da un comunicato stampa del ministero con una dichiarazione del presidente della commissione”.

La nota del Mic, in effetti, è stata diffusa il 12 febbraio, tre giorni dopo le indiscrezioni del sottosegretario Durigon. “Il progetto di Taurianova – fa sapere il Mic – è stato premiato perché rappresenta, per una realtà piccola, la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali, capaci di irradiare i propri effetti virtuosi anche sul territorio circostante”.

Nella nota il presidente della giuria (autonoma e indipendente dal ministero) Pierfranco Bruni ha chiarito che la decisione era stata presa alcuni giorni prima delle indiscrezioni sulla città vincitrice, che adesso incasserà un contributo di 500mila euro per la realizzazione di progetti culturali. “Il 6 febbraio – spiega il presidente Bruni – abbiamo tenuto l’ultima riunione della giuria e abbiamo votato all’unanimità il progetto Taurianova. La scelta è stata fatta in particolare sulla base dell’impatto sociale della proposta progettuale relativa a un territorio che ha una straordinaria necessità di sostegno dal punto di vista culturale”. Oltre al professor Bruni, a far parte della giuria erano Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi.

Secondo il sindaco Roy Biasi, intervenuto sulle polemiche, si è trattato di una “tempesta in un bicchier d’acqua”, come ha dichiarato ad Approdo Calabria. “Ho ricevuto una telefonata da parte del ministro Sangiuliano – ha detto Biasi – che mi informava, in via del tutto confidenziale, come atto di cortesia, che la commissione indipendente aveva votato all’unanimità il nostro progetto. Quel giorno ero con il sottosegretario Durigon a cui ho fatto questa confidenza. Lui, pensando di fare cosa gradita, ha reso pubblica la notizia, nonostante fosse stata data in via riservata. Ma la commissione aveva già verbalizzato tutto”.

Il logo di Trapani capitale italiana del libro 2024

Un irrituale giro di comunicazioni non ufficiali, che ha destato sospetti nei sindaci delle altre città finaliste, amplificati dall’appartenenza di Biasi e Durigon allo stesso gruppo politico: sono entrambi rappresentanti della Lega. E c’è anche chi reclama per l’ampio spazio che sarebbe stato concesso a Taurianova durante le audizioni: più del doppio della mezz’ora prevista per ciascun dossier finalista. “Se avessimo ricevuto la comunicazione nel modo corretto, non avremmo avuto nulla da dire – aggiunge l’assessore Rosalia D’Alì – ma poi scopriamo che Taurianova non ha una biblioteca aperta e non appartiene neanche alla rete ‘Città che legge’, e questo ci lascia con l’amaro in bocca. A Trapani abbiamo stipulato patti intercomunali per la lettura e organizzato la prima rete in Italia dei festival letterari, ma evidentemente non è bastato. Pensiamo che la cultura debba essere al di sopra di qualsiasi ragionamento politico, ma in questo caso qualche dubbio rimane. Speriamo di sbagliarci”.