Così rinascerà l’Albergo delle Povere, scrigno di tesori

La Regione Siciliana ha stanziato 11 milioni per realizzare un polo multimediale che valorizzi il patrimonio documentale del Centro del Catalogo

di Giulio Giallombardo

19 Maggio 2020

Uno scrigno nascosto che diventa vetrina. Un grande spazio espositivo dove valorizzare l’immenso patrimonio di fotografie, filmati, registrazioni sonore, libri e documenti che hanno fatto la storia della Sicilia, ma che, nello stesso tempo, sia anche un polo di produzione multimediale. Sogna in grande l’Albergo delle Povere di Palermo, proiettato verso una rinascita che in questi giorni si sta iniziando a immaginare più concretamente. Il governo regionale, infatti, ha stanziato 11 milioni di euro, approvando il progetto di riqualificazione del complesso monumentale borbonico di corso Calatafimi, fondato nel Settecento per accogliere giovani vagabonde, orfane e indigenti, e oggi in parte di proprietà della Regione Siciliana.

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L’Albergo delle Povere

Al pianterreno e al primo piano dell’Albergo delle Povere si trova una delle sedi del Cricd, acronimo quasi impronunciabile che sta per Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, cartografica, fotografica, aerofotogrammetrica, audiovisiva della Regione Siciliana. Un nome lungo e articolato, come i tanti gioielli che custodisce al suo interno. Il Centro, infatti, vanta un patrimonio documentale unico, composto da 12mila libri; oltre 25mila cartografie, quasi tutte ancora da digitalizzare; oltre 4mila, tra film, documentari e video, e circa 3mila documenti sonori. Per non parlare dello sconfinato archivio fotografico, come i fondi Sommer, Arezzo Di Trifiletti, Bronzetti e Rutelli, per quanto riguarda la fotografia storica della seconda metà dell’Ottocento e dei primi del Novecento.
Antico proiettore (collezione del Cricd, foto Giulio Giallombardo)

Antico proiettore (foto Giulio Giallombardo)

Oggi gli uffici del Cricd sono distribuiti in un più sedi. Le teche con i materiali storici e l’archivio si trovano all’Albergo delle Povere, parte della filmoteca regionale è in via Garzilli, altri uffici si trovano al terzo piano di Palazzo Montalbo, ospiti del Centro regionale del Restauro, in via dell’Arsenale. Recentemente, inoltre, è stato assegnato al Cricd il Villino Florio come sede di rappresentanza. Insomma, un’abbondanza di uffici che negli anni ha frammentato il Centro, indebolendone l’assetto organizzativo. “Il governo si propone, da un lato, di risolvere i problemi strutturali e logistici, che da troppo tempo affliggono la struttura dislocata su più sedi, – ha dichiarato in una nota il governatore Nello Musumeci – dall’altro motivare e riqualificare il personale con attività di formazione per tenerlo al passo con i tempi e a un livello di eccellenza nel settore del cinema e della fotografia”.
Visore (fondo Antigua Maraviglia, foto Giulio Giallombardo)

Un visore per fotografie (foto Giulio Giallombardo)

Una svolta che i dipendenti del Cricd aspettano da tempo. Il Centro del Catalogo, che opera sotto la vigilanza del Dipartimento regionale dei Beni Culturali, con autonomia amministrativa e contabile, non dispone da più di tre anni di alcuna risorsa finanziaria propria, avendo subito una progressiva riduzione delle risorse da 1,2 milioni nel 2006, fino a 174mila euro nel 2014, per arrivare all’azzeramento dal 2016 in poi. Così, adesso, le intenzioni sono di riunire gli uffici in una sede unica, trasferendo parte dell’archivio fotografico al Villino Favaloro, dove nascerà il museo regionale della fotografia (ve ne abbiamo parlato qui), e mantenendo Villino Florio come sede di rappresentanza.
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Il chiostro dell’Albergo delle Povere

Così, alcuni saloni al pianterreno dell’Albergo delle Povere – negli obiettivi del progetto di riqualificazione – saranno destinati a sale espositive, adeguate agli standard internazionali, altri alle teche del Cricd. Il primo piano ospiterà uffici e stanze adibite alle diverse attività di produzione multimediale e alla gestione della documentazione grafica, fotografica, audio e filmica del Centro. Previsti, inoltre, vari interventi di riqualificazione, come nuovi servizi igienici, ascensori, risanamento dei locali e miglioramenti strutturali di alcune parti dell’edificio. Procede di pari passo, poi, la trattativa per l’acquisizione da parte della Regione dell’intero complesso, che vorrebbe rilevare anche la porzione (circa 9.500 metri quadrati) attualmente di proprietà l’Ipab “Principe di Palagonia e Conte di Ventimiglia” (ve ne abbiamo parlato qui).
Volume fotografico di Antonio Salinas (foto di Giulio Giallombardo)

Volume fotografico di Antonio Salinas (foto di Giulio Giallombardo)

“L’auspicio è che il nostro immenso patrimonio sia valorizzato come merita e che l’Albergo delle Povere possa rilanciarsi prima possibile tra i siti culturali regionali – dichiara a Le Vie dei Tesori News, il direttore del Cricd, Selima Giorgia Giuliano – . Abbiamo 70 dipendenti dislocati in più sedi, per questo ci auguriamo di poter riunire il nostro personale, che spesso opera in modalità interdisciplinare e che annovera figure tecniche in possesso di eccezionali competenze ed esperienze. Avere anche un grande centro di produzione favorirebbe la messa a punto di professionalità che in questi anni sono state poco valorizzate. Dunque, occorre da un lato, facilitare e razionalizzare l’attività di gestione e controllo dei dipendenti; dall’altro, promuovere e valorizzare i tesori del Centro, realizzando quelle condizioni necessarie ad esporre e rendere maggiormente fruibili i nostri beni. È importante sia per noi che lavoriamo ogni giorno per custodirli, sia per cittadini e turisti che potranno fruire di beni di importantissimo valore”.