◉ TURISMO
Da ex ferrovia a pista ciclabile nella natura, nasce la ciclovia del Belìce
Finanziata la realizzazione del percorso cicloturistico che sarà realizzato nel tratto dell’ex linea ferrata tra Partanna e Salaparuta. Stanziati dalla Regione Siciliana 870 mila euro e presto sarà bandita la gara d’appalto. Il progetto è stato presentato dal Gal Valle del Belìce
di Redazione
16 Agosto 2024
Un percorso lungo 30 chilometri che attraversa la Valle del Belìce, tra paesaggi rurali e naturalistici. Il tratto di linea ferrata tra Partanna e Salaparuta, della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Castelvetrano-Salaparuta, diventerà presto la ciclovia del Belìce. Il progetto presentato dal Gal Valle del Belìce ha – come riporta l’Ansa – ha ottenuto il finanziamento dalla Regione Siciliana per un importo di 807 mila euro e, fra qualche settimana, sarà bandita la gara d’appalto. A erogare la somma è l’assessorato regionale all’Agricoltura al quale il Gal ha presentato il progetto nell’ambito della Strategia di sviluppo locale “Belìce 2020”.
Oltre alla vecchia ferrovia dismessa negli anni Settanta del secolo scorso, l’intervento riguarderà anche un piccolo tratto di 8 chilometri dell’ex linea Castelvetrano-Porto Empedocle, vicino alla località Bertolino di mare a Menfi. Quest’ultima è già una ciclovia e l’intervento riguarderà una manutenzione straordinaria.
Lo scorso novembre era stato firmato, dopo due anni di trattative, tra il Gal e Rfi, Rete ferroviaria italiana, il verbale di assegnazione dell’ex tratta. I primi lavori da fare riguarderanno la pulizia della linea ferrata, nascosta ormai da una folta vegetazione.
“Il tratto interessato dal progetto sarà di sicuro appeal per molti appassionati di cicloturismo poiché attraversa sia i paesaggi rurali del Belìce, ma continua costeggiando il bosco di Sinapa e conduce fin sotto il Cretto di Burri, nell’antica Gibellina, dando nuovo impulso allo sviluppo turistico del nostro territorio”, ha commentato il sindaco di Santa Ninfa, Carlo Ferreri.
“All’interno di questa strategia – ha aggiunto il presidente del Gal Valle del Belìce, Salvatore Sutera, sindaco di Gibellina – è prevista anche una collaborazione con il Gal Elimos per la sistemazione cicloturistica del tratto ferroviario che da Segesta arriva fino a Santa Ninfa (per cui sono stati già richiesti gli affidamenti a Rfr e Demanio), in tal modo si potrebbe arrivare in tempi brevi a realizzare dei percorsi integrati di grande pregio paesaggistico che potrebbero collegare Segesta, con il Cretto di Burri e fino a ricongiungersi con la ciclovia di Sambuca di Sicilia”.
Lungo la linea esistono interessanti opere architettoniche come un viadotto a sette arcate, ciascuna delle quali di 8 metri di luce sul torrente Modione, nel troncone Castelvetrano-Partanna. Il progetto di recupero e valorizzazione consentirà di renderlo fruibile e visitabile agli appassionati di bike e trekking. È una storia antica quella della linea ferrata Castelvetrano-Salaparuta, nata per collegare i Comuni della Valle. Fu tra le prime tratte a scartamento ridotto delle Ferrovie dello Stato e venne realizzata nell’arco di vent’anni, a partire dal 1910. Rimase in esercizio fino al 15 gennaio 1968, data del terremoto nel Belìce. In quell’occasione andarono distrutti anche alcuni manufatti e quindi il transito dei trreni venne sospeso e mai più ripreso. La soppressione definitiva della tratta avvenne il 15 gennaio 1972.