Gulino, colore e materia di un alchimista in cammino
Le opere recenti del pittore di Sciacca sono esposte al Museo Riso di Palermo nella personale “Corde tese e passi”
di Giulio Giallombardo
10 Dicembre 2019
Un artista in transito. Come uno sciamano che fa da ponte tra l’ignoto, il caos che l’attraversa, e il rassicurante mondo dei vivi. Le opere di Franco Accursio Gulino sono fucine alchemiche, porte aperte verso un universo sconosciuto, ma di cui intuiamo in trasparenza una forma familiare, in continua metamorfosi. La ricerca dell’artista, sempre sospesa tra astrazione e riproduzione del reale, il suo lavoro sulla materia che resuscita a nuova vita ma è sempre pronta a sparire di nuovo, come l’Isola Ferdinandea, sua “musa” ispiratrice, ritorna anche nelle opere recenti, esposte dal 7 dicembre alla Foresteria del Museo Riso di Palermo, fino al prossimo 12 gennaio.
La personale “Corde tese e passi”, curata dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, mette insieme alcune delle produzioni dell’artista di Sciacca realizzate negli ultimi due anni. Oltre all’amata Ferdinandea, isola vulcanica emersa nel 1831 nel mare tra Sciacca e Pantelleria, e sprofondata subito dopo, ci sono barche alate, ponti, cartoni, cartelloni pubblicitari: un magma pulsante ormai cristallizzato, ma che non si sottrae al dinamismo. Frammenti di un’arte in cammino, plasmata anche con supporti di fortuna, recuperati dalla strada, “dal consumismo delirante che riempie le nostre città di immagini e immondizia”, come scrive Valentina Di Miceli, nella nota critica della mostra.- “Corde tese e passi”
- “Corde tese e passi”
- “Corde tese e passi”
- “Ferdinandea”
- “Ferdinandea”
- “Corde tese e passi”
- “Corde tese e passi”
- “Corde tese e passi”
- “Corde tese e passi”
- Le opere in mostra alla Foresteria del Museo Riso
- “Corde tese e passi”
- L’ingresso della mostra
- Franco Accursio Gulino