I fasti della Palermo del ‘700 in un antico libro restaurato

27 Giugno 2019

Torna a risplendere il volume “La felicità in trono”, commissionato dal senato di Palermo per l’incoronazione di Vittorio Amedeo di Savoia e Anna d’Orleans

di Alessia FrancoC’era un tempo in cui, per celebrare i fasti di Palermo e diramare fuori dalle mura cittadine la bellezza dei ricevimenti e delle feste pubbliche, si ricorreva ai migliori letterati. Attraverso una strategia di comunicazione mirata, il senato nominava un segretario di cancelleria che lavorava agli atti e li diffondeva con l’arte sapiente della scrittura: da qui la necessità che fosse un uomo di penna e di lettere.

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Un momento della presentazione

Racconta questa storia il volume, datato 1714, scritto da Pietro Vitale e oggi restaurato dalla Fondazione Salvare Palermo onlus attraverso i fondi del cinque per mille e presentato alla biblioteca di Casa Professa. “La felicità in trono” venne commissionato dal senato palermitano allo stampatore reale Agostino Epiro, in occasione dell’incoronazione a Palermo di Vittorio Amedeo di Savoia e Anna d’Orleans, re e regina di Sicilia.
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Restaurato il libro “La felicità in trono”

Un volume prezioso non soltanto per le incisioni – di Francesco Cichè, Paolo Amato, Andrea Palma e Antonino Grano, su disegno di Antonino Grano – ma anche per la storia che racconta. Ci si aspettava grandi cose dai Savoia (a rivelarlo è già il titolo del volume), e Vittorio Amedeo era il primo sovrano eletto in Sicilia da 300 anni. “Il libro che da oggi torna in vita è una testimonianza della letteratura encomiastica di Palermo – racconta Eliana Calandra, direttrice della biblioteca comunale di Palermo – che ha dei precedenti illustri neiragguagli di solennità cruciali per la città, come il Festino. A vergare il primo, nel 1625, fu addirittura Filippo Paruta, anche se il testo venne pubblicato postumo, nel 1631, a firma del figlio Onofrio”.
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La biblioteca comunale

Quello del segretario di cancelleria era un lavoro di alta responsabilità: a questa figura era demandato il compito di fare da cassa di risonanza sugli avvenimenti importanti di Palermo. Era una sorta di ufficio stampa ante litteram, insomma. “Il restauro del volume è importante per tutti questi aspetti – afferma Calandra – ma anche perché dimostra una volta di più l’importanza di una rete tra pubblico e privato, come in questo caso. Grazie alla collaborazione con Salvare Palermo, ma anche con tante altre realtà, abbiamo la possibilità di portare alla luce frammenti di vita altrimenti sepolti”.A proposito del prestigio del ruolo di segretario di cancelleria: anche il leggendario Antonino Mongitore venne nominato. Ma pare che non resistette più di un mese.