Il “gioco” per la Santuzza tra le piazze di Palermo
Installazioni diffuse realizzate da alcuni artisti siciliani diventano un ludico omaggio che ripercorre la vita di Rosalia
di Alessandra Turrisi
5 Settembre 2019
Chi di noi non ha mai disegnato con un gessetto caselle e numeri sull’asfalto per poi cimentarsi in un vorticoso gioco di equilibrio con una gamba sola, gettando la pietrina sempre più avanti fino a gridare vittorioso? Niente gessetti, però, questa volta, ma strisce di foglia d’oro, e niente numeri, ma attributi umani e spirituali della Santuzza, protettrice e miracolosa, preziosa ed eremita, bedda e picciridda.
Unire la devozione a Santa Rosalia a uno dei giochi di strada più antichi è l’idea dell’artista Patrizio Travagli e di Stefania Morici, che in undici luoghi simbolici della città hanno curato un’installazione diffusa open air che riprende il “gioco della campana” (‘u sciancateddu, in dialetto), ma in maniera artistica. Vince, chi completa per primo il percorso. In questo caso giocare sarà come ripercorrere e partecipare metaforicamente alla vita di Rosalia, all’interno di un circuito aureo.Il progetto nasce dall’esigenza di mettere in relazione le persone attraverso il gioco. L’invito è chiaro: il percorso ha delle regole che si condividono anche con persone sconosciute provenienti dai quattro angoli del globo. E, nello stesso tempo, si valorizzano gli angoli più conosciuti della città, lontana da musei e collezioni. “Non arte da museo, quindi, ma arte votata alla nascita di nuove relazioni umane e alla diffusione di nuove e differenti idee e di una nuova consapevolezza del vivere la realtà e gli spazi quotidiani”, spiega Stefania Morici. Gli schemi di gioco appena inaugurati, sono collocati fino al 27 ottobre, in undici diverse piazze e luoghi, dal sagrato della Cattedrale a piazza Bologni, piazza Pretoria, piazza Bellini, piazza sant’Anna, piazza San Francesco, piazza San Domenico, Palazzo Branciforte, piazza Verdi, via Principe di Belmonte, piazza Politeama, in modo da creare un percorso e unire virtualmente tutta la città.All’interno delle singole opere site specific di Patrizio Travagli, sono ospitate le immagini di Santa Rosalia realizzate da artisti siciliani, Desideria Burgio, Sergio Caminita, Anna Cottone, Laboratorio Saccardi, Igor Scalisi Palminteri, Domenico Pellegrino, Stefania Pia: ognuno ha seguito la propria vena artistica, ironica, narrativa, documentaria, grafica, per rendere omaggio alla Santuzza. A queste opere si aggiungono anche riproduzioni di tele e tavole di artisti del passato, del pittore romano Cedri, del manierista termitano Vincenzo La Barbera e del fiammingo Antoon Van Dyck, ospitate in chiese, oratori e musei della città. “Ho pensato a un caleidoscopio, perché è un progetto che va visto da una prospettiva diversa – sottolinea Travagli – . Non è un’installazione monumentale, ma appena una persona vi sale sopra, riesce ad assorbirla. Spero che alla fine sia la città a giocare con se stessa”.Il progetto è patrocinato e supportato dalla Curia, dal Comune di Palermo e dalla Fondazione Sicilia, dalla Settimana delle Culture; nasce con la collaborazione di Fdr Architetti e Cialoma Eventi. Del team di lavoro fanno parte anche l’architetto Danilo Reale e Sergio Abbate. “Santa Rosalia è Palermo e Palermo è Santa Rosalia – dice il sindaco Leoluca Orlando – Il rapporto stretto che lega tutti noi alla patrona attraversa i secoli e unisce tutta la città e tutti i palermitani. Richiamare questo rapporto anche con degli eventi che uniscono arte e cultura ad un gioco popolare ce la rende ancora più vicina e amica”.