Il virus attacca il turismo: a Palermo numeri in picchiata
Secondo un report del Comune oltre l’80 per cento delle strutture ricettive avrà una perdita di fatturato compresa fra il 50 e il 100 per cento
di Ruggero Altavilla
6 Luglio 2020
Si fa sentire la morsa del virus sul turismo. Gli effetti della pandemia pesano soprattutto sulle grandi città d’arte e anche Palermo, nonostante timidi segnali di ripresa, non è immune alla crisi. I dati che vengono fuori dalla rilevazione condotta nelle prime tre settimane di giugno dal Comune, non sono incoraggianti. Secondo quanto si legge nel report, oltre l’80 per cento delle strutture alberghiere e ricettive della città avrà una perdita di fatturato compresa fra il 50 e il 100 per cento quest’anno a causa dell’emergenza Covid-19. A risentire maggiormente sono le piccole strutture come i b&b e le case vacanze, ma anche per gli alberghi la perdita media non sarà inferiore al 50-60 per cento.
Inoltre, il 4,5 per cento delle strutture ricettive non supererà la crisi e i gestori prevedono di non poter più riprendere la propria attività, nemmeno nel 2021, quando invece prevedono di tornare ad operare poco più di un quarto di b&b e gestori di affitti temporanei. Secondo lo studio – condotto dall’Ufficio di statistica che ha coinvolto 548 fra albergatori, gestori di case vacanze, titolari di locazioni brevi, ostelli ed altre strutture ricettive – a risentire maggiormente della crisi è stato il settore della ricezione extralberghiera, lo stesso che negli ultimi anni aveva registrato un vero e proprio boom con l’apertura e la regolarizzazione di centinaia di piccole strutture.Alla fine del 2018, data dell’ultima rilevazione, erano 553 gli esercizi extra-alberghieri in città, con un aumento del 56 per cento rispetto a due anni prima. In termini di perdita netta e quindi di impatto sull’economia complessiva del settore, sono però gli alberghi a segnare il calo maggiore, anche per l’impatto che l’interruzione delle attività ha avuto in termini occupazionali. Già nelle scorse settimane – fanno sapere dall’amministrazione comunale – il Comune aveva affidato all’Ufficio statistica un ulteriore studio sull’impatto del Covid, da cui era risultata una perdita stimata, nel solo periodo di marzo, aprile e maggio, di circa 32 milioni, di cui almeno 10 milioni di valore aggiunto, quindi di beneficio diretto per la collettività in termini di utili e reddito.Ma non ci sono solo ombre. I primi turisti hanno iniziato di nuovo a fare capolino in città, nulla a che vedere ovviamente con i flussi dello scorso anno, ma è segno che qualcosa inizia a muoversi. Oltre al fatto che proprio Palermo, secondo i bollettini dell’Enit diffusi nelle scorse settimane, sarà una delle prime città italiane a ripartire nei prossimi anni (ve ne abbiamo parlato qui). Tra i segnali positivi, anche la “reazione” alla crisi da parte dei gestori che nella quasi totalità si sono già attrezzati per garantire l’ospitalità in sicurezza ai propri clienti. Già ad inizio giugno – si legge ancora nel report – oltre l’80 per cento aveva adeguato le proprie strutture alle nuove linee guida per essere pronto ad affrontare al meglio la stagione estiva e dell’inizio dell’autunno, quando in città si concentra comunque la grande maggioranza della presenza turistica.“Sono numeri che già immaginavamo – afferma il sindaco Leoluca Orlando, che ha voluto lo svolgimento dell’indagine – ma che ora hanno una maggiore valenza e che serviranno a comprendere meglio quanto è avvenuto e quanto sta avvenendo; dati che ci permetteranno di calibrare le nostre risposte e, soprattutto, le istanze che vogliamo presentare al governo nazionale e su cui vogliamo ragionare insieme con la Regione. Non è purtroppo irrealistico pensare che entro la fine dell’anno la perdita del settore sia di almeno 60-70 milioni. Numeri da capogiro che stanno certamente migliorando in queste prime settimane d’estate”.Per sottolineare lo sforzo degli albergatori e dei professionisti del settore e richiamare l’attenzione del governo nazionale e degli organismi internazionali, il sindaco ha inviato nei giorni scorsi una lettera al ministro Dario Franceschini e a Zurab Pololikashvili, segretario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per il turismo, invitandoli a visitare Palermo e la Sicilia “che – ha ricordato – è la Regione con il più alto numero di beni materiali ed immateriali iscritti nel patrimonio mondiale dell’Unesco e che, anche se per fortuna meno colpita in termini sanitari dalla pandemia, non è stata per questo meno affetta dalla crisi economica ed in particolare del settore turistico, che è espressione della nostra cultura dell’accoglienza”.