In arrivo 22 milioni per 104 teatri siciliani

Avviata la fase conclusiva dell'iter di finanziamento che consentirà di portare a buon fine i progetti di riqualificazione di molte sale dell'Isola

di Redazione

24 Agosto 2020

Una boccata d’ossigeno per i teatri siciliani. Sia grandi che piccoli, in tutte le province dell’Isola. Teatri lirici e di prosa, dal Massimo di Palermo al Bellini di Catania, dal Pirandello di Agrigento al Regina Margherita di Caltanissetta, fino alle tante sale sparse nei centri più piccoli. Sono 104 i teatri pubblici siciliani che godranno di un finanziamento di 22 milioni previsto dall’assessorato regionale dei Beni Culturali per l’ammodernamento e il recupero delle strutture (qui l’elenco completo dei teatri).

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Il Teatro Massimo di Palermo

Nei giorni scorsi – si legge in una nota dell’assessorato ai Beni Culturali – è stata avviata la fase conclusiva di un iter di finanziamento che consentirà di portare a buon fine i progetti di riqualificazione di molti teatri: un grosso intervento economico che permetterà di migliorare significativamente i teatri pubblici della Sicilia rendendone più moderne e funzionali le strutture, alcune delle quali storiche e di grande pregio artistico e architettonico. Oltre sei milioni e mezzo di euro sono, invece, previsti per altre 35 strutture teatrali di proprietà privata, per le quali sono in corso di definizione le procedure.
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Il Teatro Pirandello di Agrigento

“Il finanziamento di un numero così importante di teatri – sottolinea l’assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà – rilancia la centralità del teatro stesso come segno distintivo, cuore pulsante di una comunità, ma anche luogo di cultura e socializzazione. I teatri sono, infatti, i luoghi della narrazione del mito e della quotidianità, gli spazi in cui si rappresentano la realtà e la cultura di un popolo. Durante quest’anno, poi – evidenzia l’assessore Samonà – i teatri, le aree archeologiche e i beni culturali in generale, hanno costituito i luoghi fisici del ritorno alla normalità, offrendo anche a tanti artisti siciliani la possibilità di tornare a calcare le scene dopo mesi di fermo: luoghi che ci ricordano che la creatività e la bellezza sono il vero motore che tutto muove, le relazioni interpersonali ma anche l’economia, che proprio la cultura, in questo anno di crisi internazionale, sta contribuendo a rimettere in moto”.